Miss Intimo si spoglia contro il femminicidio

Creato il 14 gennaio 2014 da Fidelio80

Miss Intimo 2013 si spoglia contro il femminicidio

Miss Intimo si spoglia contro il femminicidio. E’ stata questa la notizia appresa ieri sera dal web che mi ha morbosamente incuriosito. Si perché come dichiara la stessa Giorgia, Miss Intimo 2013 “A volte per attrarre l’attenzione e farsi ascoltare bisogna essere trasgressivi e lanciare un messaggio che sia efficace, la mia opera di sensibilizzazione la farò così, mettendoci il mio corpo”. L’intenzione della miss e del suo fotografo è quella di inviare 20 mila cartoline della stessa in intimo al Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri e a tutti i giudici d’Italia. Immagino l’ira del Cavaliere di Arcore, pronto ad inveire nuovamente contro il sistema giudiziario italiano, reo questa volta di ricevere foto osé di una ragazza giovanissima proprio mentre lui non si trova in nessuna aula di tribunale. Almeno che abbiano la compiacenza di lasciargli l’indirizzo.
Sinceramente nutro parecchie perplessità sul reale intento della ragazza e del suo fotografo. Diciamo che ci vedo tanta promozione gratuita innescata. Per carità tutto è lecito e la ragazza non ha fatto nulla di male. Ma lasciamo discutere di argomenti serissimi come il femminicidio le istituzioni nelle sedi opportune.  Chiariamo una cosa, l’intento è nobilissimo, ci mancherebbe. Ma lo strumento scelto è assolutamente inopportuno. Spogliarsi (neanche tanto poi! I cataloghi di Victoria’s Secret a confronto sono dei porno) contro il femminicidio è paragonabile allo sgozzare un gattino per sensibilizzare sulle pratiche antivivisezione oppure scegliere Totò Riina come testimonial della lotta contro la mafia. Detta fra i denti, come campagna non è affatto credibile. Oppure c’è qualcosa che a noi tutti sfugge. Qualcosa di veramente geniale. Non è che forse l’intento nascosto fosse quello di placare le ire di uomini e fidanzati violenti, invitandoli subliminalmente a praticare attività onanistiche? Si fa per scherzare ovviamente. Non sul femminicidio si intende, ma su questa ennesima trovata pubblicitaria.

di Andrea Alessandrini Gentili @alessandrinigen