Si chiama Giusy, "con la ipsilon" e la precisazione gratuita la dice lunga. Ha diciannove anni, maturità scientifica e si prepara per l'ingresso all'Università.Bella, non c'è che dire. Classica bellezza mediterranea, con quella massa di riccioli morbidi e scuri e gli occhi da cerbiatta (ma chi non ce li ha in TV?) ed un fisico perfetto che tutti hanno ammirato.Ha dichiarato di aver partecipato al concorso perchè era sempre stato il suo sogno di ragazzina. Nessuno l'ha sottolineato, ma se una ragazzina sogna solo Miss Italia, qualche domanda ce la dovremo pur porre.Che cosa trasmettiamo ai giovani?
Il messaggio che viene promosso innanzitutto è quello della visibilità: se non ti vede nessuno non sei nessuno. Il contorno viene da solo. Il mantenere un corpo perfetto ad esempio, siamo ben lontani dai tempi in cui la Loren o la Bosè si presentarono con le ascelle non depilate. Un corpo quindi curatissimo ed in linea, facendo attenzione a rimanere entro la taglia standard "consigliata" che non va oltre la 44. Se pensiamo alle più giovani che incontriamo ogni giorno, ne vediamo molte così. è vero, ma ne troviamo anche di qualche taglia superiore, senza parlare di quelle giovanissime in sovrappeso.Quindi passa come fondamentale l'uguaglianza bellezza= magrezza e qui ci sarebbero da ricordare certi "insegnanti" che consigliano alle alunne di sostituire un pasto con un bicchierone di bevande energizzanti ( vissuto!).Non una parola viene fatta dire alle aspiranti Miss Italia circa qualche argomento più serio, tipo sogni ed aspirazioni per la loro vita.
La nuova miss Italia, pardon, Giusy "con la ipsilon", arriva al concorso come fosse l'aspirazione della vita, il sogno a lungo accarezzato, per poter "emergere". Niente ci viene riferito su altre ambizioni e lei certo nelle prime interviste post-elezione non chiarirà certo questo, ma sembra di percepire il sogno di molte giovani donne. In fondo la più bella d'Italia del 2012 ha solo 19 anni ed il sogno di diventare attrice. Quindi quale miglior trampolino di lancio per ottenere visibilità, se non la passerella del concorso reso noto nel mondo dal patron Mirigliani? La ribalta, la sfilata, il pubblico, le celebrità del momento a far da contorno e, non ultima, la possibilità di indossare "firme" famose, rendono certo allettante il tutto.Ma dopo qualche anno chi le ricorda ancora?