Durata: 131'
La trama (con parole mie): la squadra di Ethan Hunt di specialisti in "missioni impossibili" affronta quella che potrebbe essere la sua sfida più difficile, gettandosi a capofitto nel faccia a faccia con il misterioso Sindacato, un'organizzazione criminale infiltrata a più livelli nello spionaggio internazionale che pare essere l'unica con i mezzi, le risorse e le capacità per mettere in ginocchio Hunt e soci.Messi alle strette da un'inchiesta interna della CIA guidata dal determinato Hunley e costretti a viaggiare in segreto in tutto il mondo per contrastare i piani del leader del Sindacato Solomon Lane, i membri del team saranno costretti a portare ben oltre il limite i loro talenti, nel tentativo di scoprire i veri piani del Sindacato, le sue origini ed il ruolo della misteriosa Ilsa Faust, pronta a legarsi a doppio filo ad Ethan Hunt.
Per quanto il sottoscritto sia e resti, di fatto, un inguaribile tamarro legato profondamente alle proposte action sguaiate e sopra le righe figlie degli anni ottanta, ho sempre nutrito una particolare stima per i blockbuster intelligenti, capaci di porgere al pubblico cocktails dall'equilibrio ottimo di sequenze altamente spettacolari e trame quantomeno più elaborate e meno banali o improbabili del classico film tutto botte ed esplosioni.
Due degli esempi migliori in questo senso usciti in sala negli ultimi anni sono stati gli 007 con protagonista Daniel Craig - su tutti l'ottimo Casinò Royale - ed il franchise di Mission Impossibile, che fatta eccezione per la parziale delusione del terzo capitolo ha sempre mantenuto standard molto alti sia in termini di spettacolarità che di valore effettivo e "critico".
Quest'ultimo Rogue Nation non è da meno alla "tradizione", e si presenta, di fatto, come una sorta di versione più dark del precedente Protocollo Fantasma, sempre poggiandosi sulle spalle di un Tom Cruise come al solito scatenato ed impegnato oltremisura anche fisicamente - che continua a girare tutte le sequenze senza controfigura, allenandosi alla disperazione per poter garantire la migliore resa possibile -, che pare più che mai determinato a combattere il Tempo che, inevitabilmente, comincia a trascorrere anche per lui, affiancato da una squadra di comprimari vincente - Jeremy Renner, Simon Pegg e Ving Rhames -, un'ottima Mission Impossibile lady - Rebecca Ferguson, cui viene consegnato un charachter affascinante come pochi - ed un bad guy tosto ed inquietante quanto basta - il Solomon Lane di Sean Harris -.
Ad una trama, dunque, come di consueto abbastanza classica ed in linea con il genere scritta dallo stesso regista - il fedelissimo di Cruise Christopher McQuarrie, che lo diresse anche in Jack Reacher - e passaggi incentrati sui dialoghi in modo da poter dare un background efficace a personaggi e script stessi, è associata una serie davvero notevole di momenti action memorabili, dal recupero dell'ordigno in apertura con tanto di volo dell'agente Hunt aggrappato al portellone del cargo fino alla splendida scena subacquea volta a rendere possibile il recupero di dati del Benji di Simon Pegg - spassoso come di consueto -, passando attraverso un vertiginoso inseguimento in auto e moto ed una chiusura decisamente più fisica ed action, con tanto di epilogo smargiasso e guascone che rimbalza tra quel "Solomon Lane, ti presento l'IMF" ed il "Benvenuto nell'IMF, signore" che già alimenta l'hype per un eventuale sesto episodio della saga.
A conti fatti, dunque, il brand di Mission Impossible si conferma come il più equilibrato ed in grado di parlare a diverse latitudini di gusti cinematografici del pubblico al momento sul mercato, godendosi la botte piena e la moglie ubriaca neanche Fast and furious avesse incontrato James Bond, permettendo di fatto agli appassionati di action di avere la loro insana dose di adrenalina grazie ad un protagonista carismatico, sopra le righe e tosto ed ai meno avvezzi a pirotecniche esibizioni di acrobazie improbabili e muscoli tesi una storia credibile e coinvolgente.
Una cosa non da poco, direi, specie dopo cinque film che continuano a confermare il valore del prodotto e della squadra che lo porta in scena.
MrFord
"Enough, enough bowing down to disillusion!
Hats off and applause to Rogues and Evolution!
The ripple effect is too good not to mention
if you're not affected then you're not paying attention!
It's too good, too good, not to have an effect!
Enough,Enough,Enough,Enough,Enough!
Enough, enough bowing down to disillusion!
Hats off and applause to Rogues and Revolution!"
Incubus - "Rogues" -