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Missione cinese Chang'E 3: il sito dell'allunaggio ripreso dalla sonda della NASA LRO

Creato il 31 dicembre 2013 da Aliveuniverseimages @aliveuniverseim

Chang'E 3 ripresa da LRO

Credit: Credit: NASA/GSFC/Arizona State University

Come promesso, il sito dell'allunaggio della sonda cinese Chang'E 3 è stato ripreso dalla sonda della NASA Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO).

Era il 14 dicembre 2013, quando la Cina ha compiuto lo storico passo diventando il quarto paese in grado di toccare la superficie della Luna.

Alle 13:11:18 UT il lander della missione Chang'E 3 è atterrato nella nella Baia degli Arcobaleni (Mare Imbrium), a 44,1214° N 340,4884° Equota -2.640 metri, appena ad est di un cratere da impatto di circa 450 metri di diametro.

Chang'E 3 langing detail

Credit: @ShuttleAlmanac

Subito dopo l'atterraggio, il rover Yutu (che si traduce in inglese "Jade Rabbit", ossia "Coniglio di Giada") è stato schierato sulla superficie.

Al momento dello sbarco, il Lunar Reconnaissance Orbiter della NASA era lontano dal luogo di atterraggio ma alla prima occasione, non ha mancato di documentare l'evento.

La Narrow Angle Camera a bordo della sonda ha ripreso un'area larga 576 metri, con una risoluzione di 150 centimetri per pixel, da una quota di 150 chilometri.

Ma Yutu è giusto largo 150 centimetri così, in effetti, la misura esigua degli elementi nella ripresa orbitale, potrebbe generare qualche dubbio.
Il caso vuole, però, che il 30 giugno 2013 LRO aveva già sorvolato la zona così da rendere possibile un confronto pre e post allunaggio.

Come spiegato sul blog LROC dell'Arizona State University, il rover è comunque ben definito grazie ai pannelli solari molto riflettenti e al fatto che la foto è stata scattata al tramonto, con le ombre proiettate al suolo più lunghe e visibili.

Chang'E 3 map

Credit: Di Lorenzo and Kremer

Il lander si è posato 60 metri ad est del bordo del cratere da impatto, su un deposito spesso di materiali vulcanici.

Chang'E 3 geologia by LROC WAC
Una cresta larga 10 chilometri e lunga 100, formatasi a seguito di uno stress tettonico, taglia l'intera area.

Il sito dell'atterraggio si trova su un mare "blu", ricco di titanio e antico di circa 3 miliardi di anni.
Il mari lunari vengono infatti, suddivisi in base a due colori spettrali, il "rosso" e il "blu", anche se non devono essere intesi proprio alla lettera.

Come i basalti sulla Terra, i basalti lunari sono composti principalmente di due minerali, pirosseno e plagioclasio, con olivina e ilmenite, a volte, in quantità significative.
Quest'ultimo ha un colore meno "rosso" dando luogo a quelli che vengono chiamati basalti "blu".

Il lander Chang'E 3 e Yutu godono di ottima salute e ora sono in standby, dal 26 dicembre, per 14 giorni, in attesa che passi la notte lunare, durante la quale le temperature in superficie possono scendere fino a -180° Celsius.


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