Crediti: Arecibo Observatory, JPL
Oramai, è confermato, gli asteroidi sono sicuramente tra i prossimi obiettivi dell'esplorazione spaziale.
Il mese scorso, l'amministrazione Obama aveva confermato 100 milioni di dollari di budget da destinarsi alla costruzione di una nave robotica per la cattura di un piccolo asteroide da portare in orbita lunare. Ma prima di passare ai fatti la NASA sta portando avanti una missione apripista, Origins-Spectral Interpretation Resource Identification Security Regolith Explorer (OSIRIS-REx).
La sonda robotica verrà lanciata nel 2016: incontrerà il NEO (Near-Earth Object) 101955 Bennu nel 2018, preleverà un campione e lo riporterà a Terra nel 2023.
Bennu ha una forma sferoidale ed un diametro medio di 560 metri e la sua traiettoria suggerisce almeno otto potenziali impatti con la Terra tra il 2169 ed il 2199.
L'asteroide potrebbe contenere indizi sulle origini del Sistema Solare: OSIRIS-REx ne mapperà le proprietà globali, misurerà le forze non gravitazionali e fornirà osservazioni che potranno essere confrontate con i dati ottenuti dai telescopi terrestri.
La sonda raccoglierà anche un campione superficiale di almeno 60 grammi che verrà riportato sulla Terra.
"Abbiamo ancora una lunga strada da percorrere prima di arrivare a Bennu ma ho piena fiducia che, quando lo faremo, avremo costruito un sistema estremamente capace di restituire un campione di questa antica roccia spaziale", ha detto Dante Lauretta, del progetto OSIRIS-REx, presso l'University of Arizona di Tucson.
OSIRIS-REx sarà il trampolino di lancio per la futura prima missione umana su un asteroide.