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Mistaken for Strangers, o dell’essere fratelli di una rock star

Creato il 23 luglio 2014 da Nicola933
di Federica De Felice Mistaken for Strangers, o dell’essere fratelli di una rock star - 23 luglio 2014


Titolo
: id.
Genere: Documentario
Regia: Tom Berninger
Anno: 2013
83 min.
Unica data d’uscita italiana: 24 Luglio02816634

Di Federica De Felice. Generazione dopo generazione, l’onnipotente dio dei cliché impone ad ogni bambina, figlia unica, che si appresti ad addentrarsi nei meandri oscuri e segnanti della preadolescenza, di osservare l’ineluttabile legge della “sorellina”: schiere di ragazzine, pronte ad attraversare il guado del fiume Infanzia, si trovano prima o poi a fare i  conti con l’impellente desiderio di avere qualcuno con cui condividere le proprie confidenze e i propri apparentemente insormontabili drammi,  o (per quelle con maggiore autostima, per non dire livelli allarmanti di bullismo latente) su cui esercitare il proprio diritto di precedenza.

C’è però un caso, che riguarda chi – come me – non arriva ad dover fare la suddetta richiesta a mamma e papà  – richiesta, tra l’altro, molto spesso clamorosamente elusa dagli estenuati genitori  con l’adozione di un animale domestico che, per le più fortunate,  è un cagnolino, mentre le più sfigate devono accontentarsi di un misero pesce rosso.

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Io, e arrivo al punto, una sorella ce l’ho avuta, per così dire, sin dall’inizio, ci ho condiviso letteralmente ogni momento della mia esistenza, da che eravamo soltanto due organismi unicellulari coinquilini dello stesso utero. Arrivata, dunque, alle porte della mia adolescenza, avendo già avuto piena realizzazione il desiderio di una sorella, non potevo che sostituirlo con l’unico elemento che ancora mancava per completare quello che, nella mia testa, era il quadro della famiglia perfetta: un fratellino.
Saltando, per non annoiarvi ancora, alla conclusione, la mia storia non ha un lieto fine  – o meglio ce l’ha, ma non è il più scontato: io un fratellino non ce l’ho avuto, ma in compenso ho un bellissimo Yorkshire femmina, quindi sì, posso dire che mi è andata bene (di sicuro meglio che a quelle povere bimbe a cui è toccato un pesce rosso).

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Mio fratello, comunque, me lo sono immaginato tante volte. Considerate, allora, la mia sorpresa, quando ho scoperto ne esiste uno,e non solo nella mia testa, ma nella realtà, che combacia alla perfezione  con le mie fantasie. L’unica, piccola differenza è che mio fratello, nella realtà, non è mio fratello.
Si chiama Tom Berninger ed è il fratello di Matt, frontman di una band indie rock formatasi negli anni ’90 tra Cincinnati (Ohio) e Brooklyn (NY), e che ha finalmente e meritatamente raggiunto il successo e la vetta delle classifiche negli ultimi anni del 2000. Parlo dei The National.
Non li conoscete ancora? Non è mai troppo tardi per rimediare (e potete cominciare da qui, dal loro ultimo singolo).

In occasione dei vent’anni passati di carriera della band, formata da Matt Berninger (voce), e dalle due coppie di fratelli, Bryan e Scott Davendorf (bassista e batterista) e Aaron e Bryce Dessner (alle chitarre e tastiera), che ha all’attivo sei album (The National, 2001; Sad Songs for Dirty Lovers, 2003; Alligator, 2005; Boxer, 2007; High Violet, 2010; Trouble Will Find Me, 2013) è stato presentato nell’Aprile 2013 al Tribeca Film Festival Mistaken For Strangers, un documentario sulla band, diretto proprio da Tom Berninger.

Vi starete chiedendo cosa c’entra la storia dei fratelli con Mistaken for Strangers, a parte il legame di parentela tra Matt e Tom. Tutto, vi dico.
Perché Mistaken For Strangers non è solo un road-movie o un rockumentary, girato con videocamera a mano,  durante il tour europeo e statunitense dei National. Lo è solo nella prima parte, in cui vediamo Tom riprendere i membri del gruppo sui mezzi di trasporto tra Parigi e Londra, nelle stanze d’albergo e soprattutto nei backstage, nei fatidici minuti che precedono uno show, alle prese con i dovuti rituali scaramantici e a fare i conti con l’ansia da prestazione.

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Ma è appunto Tom il protagonista indiscusso dell’opera, è  la sua faccia a comparire in almeno 70 degli 83 minuti che compongono il film. Sin da subito lo conosciamo come il fratello minore metallaro e fanatico dell’horror, eterno adolescente alla ricerca di se stesso, quello non famoso, che vive nell’ombra della rock star, il quitter che non ha ancora capito bene cosa fare del proprio talento, pieno di complessi di inferiorità, e allo stesso tempo di una tale autoironia, che non può non suscitare immediata empatia e tenerezza nello spettatore.

Nel film compaiono anche i genitori di Tom e Matt, che intervistati dal figlio, confermano come Matt sia sempre stato tra i due il più cool, quello con le idee chiare, con la maggiore autostima e il maggior successo.
Ma, dicevo, Mistaken For Strangers non è solo questo. E’ anche un documentario sulle fasi di sviluppo di un documentario, è il racconto del primo vero successo di un ragazzo, e del suo legame con suo fratello, che non ha mai smesso di credere in lui e lo ha aiutato a credere un po’ più in se stesso.
Folle. Tenero. Commovente. Imperdibile.

Il film uscirà in Italia come proiezione-evento in data unica, il 24 luglio (distribuito da The Space Movies e Universal Pictures Italia), in concomitanza con le tappe italiane del tour, che ha visto i The National esibirsi ieri (22 Luglio) a Ferrara e li vedrà questa sera (25 Luglio) salire sul palco dell’Auditorium Parco della Musica, a Roma, il 25 Luglio al Siren Festival di Vasto (Chieti), il 26 Luglio al Lucca Summer Festival e il 29 all’Anfiteatro del Vittoriale di Gardone Riviera (Brescia).
Da non perdere.

★★★1/2


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