Mitsouko by Guerlain

Creato il 14 marzo 2011 da Maddalena
ITARiguardando alcune foto che avevo scattato durante il mio ennesimo giro al mercato di Brick Lane, mi sono accorta che tra i vari flaconi ne spuntava anche uno di Mitsouko di Guerlain, una delle fragranze storiche della profumeria di tutti i tempi e definito "l'unico profumo che poterei con me su Marte" da Luca Turin nel suo libro Perfumes - una pubblicazione imperdibile per chi come me è appassionato o studia le fragranze. Era decisamente il posto giusto per il flacone, in quanto a suo tempo è stato disegnato dalla cristalleria francese Baccarat ed è diventato una pietra miliare nel design, arrivando ad avere oggi un discreto valore. Ma quello che a me interessa di più è, come sempre, l'essenza che il flacone contiene. Mi rendo conto che ho utilizzato già più volte il termine "profumo storico", ma nel mondo delle essenze è così: ci sono alcune pietre miliari, capolavori di perfezione che restano unici e inimitabili, e che anche dopo decine e decine di anni detengono il loro primato nel gradimento del pubblico e nel valore intrinseco della fragranza. Mitsouko è decisamente una di queste fortunate opere d'arte. Della famiglia dei chypre, creato per la prima volta nel 1919 da Jacques Guerlain in persona, deve buona parte del suo successo al fortunato accordo delle note di testa di bergamotto e rosa: l'agrume mitiga la dolcezza del fiore, rendendo l'accordo diverso e interessante. Le note di cuore sono speziate, mescolate sapientemente alla delicatezza del gelsomino e alla freschezza della pesca. Per finire, le note di fondo legnose e calde conferiscono una base importante a una fragranza particolare che, piaccia oppure no, non può essere confusa con nessun'altra, ed è così diversa dalla dolcezza stucchevole e zuccherosa di molti profumi femminili di oggi. Per me, Mitsouko è gli anni Venti. Contiene in sé tutta la spensieratezza, l'ottimismo dato dal benessere, quella voglia di cose futili e - allo stesso tempo - il rigore e la moralità che hanno segnato quel periodo storico. Decadenza, maestà, rimpianto: tutto questo espresso in un profumo che ancora oggi resta insuperabile. Ho avuto una bella notizia, proprio in questi giorni: frequenterò un corso breve sulle fragranze e la storia del profumo al London College of Fashion - mi è stato detto che è uno dei corsi migliori, quantomeno qui nel Regno Unito. Un piccolo investimento, ma sono molto contenta: è un sogno che si avvera! ENGBrowsing again some pictures taken by me during one of my tour across Brick Lane Market, I realized that I have immortalised also a bottle of Mitsouko by Guerlain, one of the most historical fragrances ever and defined by Luca Turin in his book Perfumes "the only perfume which I will bring with me if I have to move to Mars" - this book, by the way, is unmissable for those who are passionated or study fragrances. It was definitely the right place for this bottle, cause at that time it was designed by the famous French crystalware Baccarat and it began a milestone in the design field, nowadays it got a quite fair value. But the thing I'm interested the most is, as always, the scent contained in this bottle. I realized that I've just used several times the expression "historical fragrance", but in the world of scents that's the way things work: there are some milestone, masterpieces of perfection which remain unique and inimitable, and even after dozens of years still hold their primacy in audience's rating and in the fragrance inner value. Mitsouko is definitely one of these lucky artworks. Belonging to chypre family, created for the first time in 1919 by Jacques Guerlain in person, it owes much of its success to the guessed accordance between the top notes of bergamot and rose: the citrus mitigates the flower sweetness, making the tune different and interesting. The mild notes are spicy, mixed wisely at the gentleness of jasmine and the freshness of peach. Lastly, the woody and warm base notes give a weighty basis to this peculiar perfume which, like it or not, cannot be confused with anything else and it's so different from the sickly and sugary sweetness which nowadays we are used to, speaking about female fragrances. For me, Mitsouko it's Twenties. It contains all the thoughtlessness, the optimism given by wellness, this craving for futile things and - at the same time - the severity and morality which defined that historical period. Decay, majesty, mourning: all this expressed in a perfume which still remains insuperable. I've just had a huge news: I'm going to attend a short course about decoding fragrances and history of perfumes at London College of Fashion - I've been told that it's one of the best courses ever, at least here in the UK. A fair investment, but I'm sure that it worths it and I'm very happy: it's a dream coming true!

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