Mitt Romney e il Vangelo della Ricchezza
Da Silviapare
Un paio di mesi fa il New Yorker ha pubblicato un pezzo di Adam Gopnick su Mitt Romney e il mormonismo, intitolato I, Nephi - Mormonism and its meanings. Ne ho tradotto il finale.
"È ingiusto dire, come potrebbero fare alcuni, che Mitt Romney non crede in nulla tranne che nella propria ambizione. Egli crede, con fulgida certezza, nel proprio successo, e, più in generale, nel Vangelo americano della Ricchezza che vi sta alla base: l'idea che i ricchi si sono arricchiti grazie alla propria bontà, che la ricchezza è un segno della loro virtù, e che per questo hanno il diritto di governare.D'altra parte, quasi ogni religione americana prima o poi diventa un Vangelo della Ricchezza. (...) La cosa straordinaria (...) è che questo vangelo della prosperità è l'unica fede americana che non viene mai meno, anche quando le sue promesse sembrano infrante. In altre democrazie occidentali, lo scoppio dell'ultima bolla ha fatto sorgere dubbi sul sistema che l'ha prodotta. Qui le persone che hanno più probabilità di ereditare il potere sono quelle che vogliono produre bolle ancora più grandi, quelle che credono nella bolla anche dopo che è scoppiata, e che considerano la sua perfezione come una fede così luminosa, salda e incrollabile che potrebbe essere stata scritta da qualche parte dagli angeli, su tavole d'oro massiccio."