Chi ricorda le discussioni tra gli astronauti e HAL 9000 in 2001: Odissea nello spazio o le battutine tra Tony Stark e Jarvis saprà già di cosa stiamo parlando, per tutti gli altri occorre precisare che non mi riferisco solo alla possibilità di interagire con un device mediante la voce, per quello ci sono già Siri e Cortana, ma proprio a conversare con un dispositivo e ricevere da esso informazioni sul suo funzionamento, sullo stato della carica e sulle condizioni in cui si trova. Qualcosa del genere è già realtà grazie a Nuance e a Mix.
Al centro di un progetto come Mix c'è una delle più note app per il riconoscimento musicale (Shazam ovviamente) e si tratta di un toolkit a disposizione degli sviluppatori per creare velocemente un'app in grado di riconoscere la voce di chi gli parla ed eseguire delle operazioni. Nella fattispecie è stato chiesto a un robot di cercare un gatto sotto al divano e poi, domanda dopo domanda, di cercare in giro per casa.
Le application programming interfaces (api) di Mix sono in grado di riconoscere il contesto della domanda senza che sia necessario ribadire la domanda o farne un'altra.
In un futuro, tecnologie come quelle proposte da Nuance con Mix potrebbero cambiare radicalmente il rapporto con la tecnologia e il modo con cui interagiamo con i dispositivi domestici: forse arriveremo tutti ad avere un'assistente domestico con il quale chiacchierare dopo una stressante giornata di lavoro.