“Voglio fare le cose dei grandi”.“Si, ma tu sei piccolo”.“Ma io sono anche un poco grande”.“E che vorresti fare?”“Facciamo che io comando?”“Va bene allora vai proviamo”.“ Papà, prendi quel gioco nella stanza che abbiamo fatto ieri e poi voglio bere”.“ …”“Papàààààààà, daiiiiiii, muovitiiiiii”.“…”“Uffaaaaa hai sentitooooo, e daiiiiii”.“…”“Va bene non lo voglio fare più quello che comanda. Voglio fare un’altra cosa dei grandi”.“E che vorresti fare?”“Voglio cucinare come mamma e tu mangi”.“Va bene. Io vorrei una bella pasta col pomodoro”.“Ma non ci arrivo a prendere l’olio. Aiaaaaa mi sono scottato. E come si tagliano i pomodori?”“…”“Ma mi stancoooo, uffa non lo so fare. Voglio fare un’altra cosa che non bisogna essere alti”.“E che puoi fare vediamo”.“Voglio fare che io ti sgrido e ti metto in punizione”.“Va bene, questa mi sembra proprio una cosa da grandi”.“TI HO DETTO CHE NON LO DOVEVI FARE, ADESSO VAI NELLA TUA STANZA E NON USCIRE DA LI”.“ih ih ih”.“E NON RIDERE CHE NON C’E’ NIENTE DA RIDERE”.“Ma io non ho sbagliato uffa, non ho sbagliato”.“Si, hai sbagliato e basta”.“E tu che ne sai cosa è giusto e cosa è sbagliato?” “Si lo so. Se ti chiamo e tu non rispondi è sbagliato, se litighi con mamma è sbagliato, se fai i capricci per un sacco di tempo è sbagliato e se te ne vai e non torni più è sbagliato”.“Sai un sacco di cose, ma chi te le ha insegnate?”“Tu papà, io da grande voglio fare come te”. (Da grandi poteri derivano grandi responsabilità cit. dello zio Ben in L’Uomo Ragno)“Va bè allora adesso vieni con me che ti faccio fare una cosa da grande”.“Che cosa?”“Ecco stendila per tutto il viso, ma non sulle labbra”.“Questa è la cchiuma della barba?”“Si bravo”.“Ma io non ce l’ho la babba”.“Ora no, ma poi ti crescerà e bisognerà cominciare a fare le prove per essere grandi”.