Mobile italiano, Snaidero attacca: export, export, export

Creato il 04 settembre 2012 da Ediltecnicoit @EdiltecnicoIT

È necessario educare ulteriormente i consumatori in giro per il Mondo. Da questo dipende la tenuta del fatturato del settore del mobile e del design italiano secondo Roberto Sanidero, Presidente di Federlegno Arredo, e secondo Giovanni Anzani, Presidente di Assarredo, associazione di Federlegno Arredo, CEO di Poliform. Perché per mangiare bene e vestirsi bene si pensa al Made in Italy come all’eccellenza e non si fa lo stesso per arredare la casa? In realtà, il Made in Italy offre il meglio anche per l’arredamento.

È questo uno dei punti su cui occorre lavorare per garantire un futuro alle aziende italiane del mobile: continuare a puntare sull’estero e cercare di aumentare il commercio con l’estero. Infatti, come sostiene Roberto Snaidero, Russia, Francia, Germania ma anche USA, Medio ed Estremo Oriente, stanno dando forza e dinamismo alle vendite estere. Nel corso del mese di luglio c’erano state alcune polemiche riguardo all’export (leggi anche Design e arredo, Assarredo: se non si esporta si muore). L’esportazione del design e dell’arredo italiani continuano dunque a dare soddisfazioni, anche se il Decreto Crescita non ha fornito aiuti in questo senso (leggi Decreto Crescita alla Camera per la fiducia: le novità in edilizia).

Il problema è il mercato interno, nazionale. Anche da questo punto di vista il Governo, non ha risposto alle richieste di ridurre l’Iva al 4% sull’acquisto dei mobili (leggi Design, Monti dice no all’Iva al 4 sugli arredi).
Snaidero sostiene anche che bisogna muoversi diversamente sui mercati, creare reti di impresa, sfruttare il contract. Questo tipo di offerta si lega alla necessità di un cambio di passo e rotta da parte, soprattutto, delle piccole imprese, troppo legate al mercato interno e solo al costante miglioramento del rapporto qualità-prezzo, come sostiene Massimo Della Betta, Presidente del Gruppo Legno di Unindustria Treviso. Bisogna puntare sulla qualità e sull’innovazione: gli sforzi in questo senso danno certamente risultati.

Da questi propositi la consapevolezza dell’importanza di avere figure qualificate all’interno delle aziende e da questa consapevolezza è nato il progetto di un polo formativo in Brianza: i primi studenti saranno sui banchi da settembre 2013.
Probabilmente  sta qui il segreto per superare le difficoltà degli ultimi tempi, che riassumiamo di seguito. Alcuni distretti in particolare (Murgia, Forlì e Pesaro) non stanno passando un buon periodo. Le imprese di Pesaro-Urbino stanno attraversando una crisi che si sta ripercuotendo sulla subfornitura. Il quadro negativo diventa molto chiaro se si guarda a tutti i distretti italiani del mobile: la Cassa integrazione guadagni (CIG) è aumentata nella prima parte dell’anno e quello del mobile è uno dei pochi settori in cui c’è stato questo risultato. Fabrizio Guelpa (Serrvizio studi di Intesa Sanpaolo) ribadisce il problema dello sviluppo del mercato, rivolto, per la maggior parte delle piccole-medie imprese, solo all’interno: le esportazioni, rispetto al periodo precedente alla crisi, sono diminuite del 17,1%.
In generale il settore è in calo del 4,2% rispetto al 2011.


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