Cosa hanno in comune? Entrambi viaggiano e per entrambi è il viaggio della speranza verso un destino migliore.
Vediamone i dettagli: Il flusso che si è intensificato, come si sa, nell’ultimo mese, ora comincia a preoccupare anche per la macabra contabilità del numero di nordafricani che non ce l’hanno fatta. Sconvolgente l’ultimo naufragio di cui sono state vittime gli immigrati, mentre cercavano di raggiungere Lampedusa. Ormai nessuno di noi può fare finta di nulla; in primis, naturalmente, tocca alle autorità preposte intervenire, ma credo che ciò che sta succedendo in questi giorni meriti una riflessione da parte di tutti.
C’erano anche bambini e chissà se ai piedi avevano le “scarpe firmate” adottate come scusa dal sensibile Luca Zaia per fronteggiare “l’invasione che stiamo subendo da parte di disperati ma anche di avanzi di galera e delinquenti incalliti”…chissà perché non hanno utilizzato i “telefonini” per chiedere aiuto mentre il loro barcone fatiscente imbarcava acqua? Alcuni sono stati ritrovati in mare, molti altri sono dispersi, ma è ragionevole pensare che siano almeno duecento quelli che sono morti, soltanto la notte scorsa, a causa del ribaltamento di un barcone di 13 metri sul quale viaggiavano, partito dalla Libia.
Persone abbattute, demolite, che hanno corso il rischio nonostante il pericolo, nell’illusione di venir accolte umanamente, di veder compreso il loro dramma, schiavi moderni che te
Possiamo guardare e lasciarci assopire dalla quieta indifferenza? Possiamo permettere che degli esseri umani facciano quella fine? Possiamo ascoltare le parole di responsabili politici che affermano: “Fora dai ball”?
Fa sempre piacere mantenere ideali chiari in questo mondo in continuo mutamento. Perciò, è bello sapere che Umberto Bossi, interpellato sulla questione dell’emergenza, risponderà sempre allo stesso modo al quesito del che fare degli immigrati? Saranno contenti questi due signori che il mare gli ha condonato l’arrivo di altri 200 “terroristi” pronti ad insinuarsi tra noi. Per il futuro prendiamoli e rimandiamoli il Libia, ma non con le nostre navi, bensì con le stesse zattere con cui son venuti e senza un euro, così imparano a venire a casa nostra, nell’Eldorado italiano o terra dei cachi che dir si voglia.
E le stelle stanno a guardare…
E la nave va… portando la rotta dei giovani verso l’Europa…alcuni verso la morte, altri verso la vita.