******La moda ottocentesca è l’espressione del ceto borghese che dopo la rivoluzione francese conquistò il potere politico ed economico in Europa. Soprattutto l’abbigliamento maschile registrò un significativo e radicale mutamento, quasi una svolta epocale. Un look austero e rigoroso, con tagli semplificati, tessuti di panno robusto al posto della seta, e decorazioni ridotte al minimo, sostituì il frivolo abbigliamento barocco; in tal modo si volevano esprimere la serietà del mondo del lavoro, in contrapposizione all’ozio dell’oziosa aristocrazia, la praticità, la prudenza, il risparmio, l’ordine, tutti ideali saldamente ancorati nel mondo borghese Questo costume severo trovò la sua ispirazione in quello dei Puritani e dei Quaccheri. Il nuovo stile dell’abito maschile ebbe una patria: l’Inghilterra, che propose un’eleganza più pratica e civile, influenzata dai modi informali, dalla passione per lo sport e la vita all’aria aperta del gentiluomo inglese.Due furono gli abiti informali introdotti: il frac, dapprima adottato per andare a caccia e per la vita in campagna, con falde molto arretrate e colletto alto, poi portato di sera, per le occasioni eleganti. Oltre al frac fu creata la redingote, all’inizio una giacca usata per l’equitazione, la “riding coat”, ossia una lunga giubba a due falde e aperta sul dietro, che permetteva di stare comodamente in sella. Abbandonata la destinazione sportiva si trasformò in abito da città e da lavoro fino a prendere il significativo nome, dopo la metà del secolo, di finanziera.
Fra il 1795 e il 1820 l'abito sartoriale perfettamente su misura e strettamente modellato alla figura divenne il look maschile per eccellenza, e Beau Brummel (vedi qui) e la sua cerchia di amici furono, in Inghilterra, i massimi rappresentati del nuovo stile. Brummel non fece altro che riprendere i lunghi cappotti, i panciotti e i pantaloni indossati dai gentiluomini inglesi di campagna e dare al tutto un look più raffinato e cittadino. Brummel, che fu una vera e propria icona di stile per la sua epoca, sosteneva che un uomo di gusto doveva vestire sottotono e lasciare i colori sgargianti e la maggior parte degli accessori alle signore. E questo diktat della moda maschile è arrivato più o meno inalterato fino ai giorni nostri.E' alla fine del XVIII° secolo che i sarti inglesi diventano leader nel campo della moda maschile grazie alla loro esperienza nella scelta delle stoffe da usare per rendere un capo normalmente usato per la vita in campagna accettabile nei salotti alla moda e alla loro raffinata tecnica produttiva. C'era una vera e propria gerarchia fra i sarti. In cima stavano quelli abili nel disegno e nel taglio su misura, seguiti da quelli che finivano i capi con lavoro di dettaglio, come le asole. Ultimi sulla scala gerarchica i cosiddetti 'table monkeys'' (scimmie da tavolo) a cui era affidato il lavoro di cucitura e stiro dei capi.T utti gli abiti al tempo venivano cuciti a mano perchè la l'invenzione della macchima da cucire risale al 1830 e la sua produzione in serie fu solo a partire dal 1850. Brummell lavorò attivamente insieme ai suoi sarti (i più famosi dell'epoca furono Schweitzer and Davidson of Cork street, Weston of 34 Old Bond street, Meyer of Conduit street e Guthrie) per riuscire a raggiungere un look che unisse all'altà qualità dei tessuti anche un taglio perfetto. Si dice che Brummel fosse così pignolo circa il taglio dei suoi abiti, che facesse fare le dita dei suoi guanti da un guantaio e i pollici da un altro.Beau Brummel non fu tanto un innovatore quanto un perfezionatore e diede la sua impronta al nuovo stile. Fu lui a far diventare super inamidata la cravatta molle, a far tirare a lucido ( con lo champagne!) gli stivali da cavallo abitualmente infangati e soprattutto, ad esigere che gli abiti avessero taglio e vestibilità perfetti. Il rendingote da cavallo a doppiopetto fu trasformato in un indumento elegante dandogli un taglio curvo sul davanti e facendolo aderire completamente alla figura. Le braghe (breeches) al ginocchio furono sostituite dai pantaloni, che avevano anch'essi una vestibilità più aderente e arrivavano fino a metà polpaccio o oltre. Questi pantaloni (pantaloons)s i portavano con stivali alti e lucidissimi. Fra il 1807 e il 1825 faranno la loro apparizione in alternativa pantaloni lunghi (trousers), portati originalmente come indumenti da lavoro. I pantaloni erano molto stretti fino al ginocchio e poi più larghi e spesso tenuti tesi da un laccio sotto alla pianta del piede, escamotage introdotto probabilmente da Brummel per far sì che i pantaloni si mantenessero sempre perfettamente stirati. Braghe e pantaloni più corti in questo periodo si chiudevano con una abbottonatura laterale che lasciava liscio e sempre molto aderente la parte davanti.Sì, insomma, quando nei romanzi leggiamo riferimenti alle belle gambe,alla vita stretta e alle spalel larghe dei protagonisti capiano perchè...era una moda quella del primo Ottocento che certamente metteva in risalto la figura maschile!
Quali erano i capi essenziali del new deal della moda maschile d'inizio Ottocento?
IL CAPPOTTO (Great coat)
IL PANCIOTTO (Waistcoat)
Il panciotto , che inizialmente aveva le maniche, diventò senza maniche già dopo il 1740. A quanto pare prese origine dalla giacca di un fantino. Poteva essere in lana, lino o seta ed era spesso in tinta unita ma anche in broccato, a strisce o a disegni. Aveva il collo montante sul dietro e a volte ampi risvolti ripiegati, soprattutto a inizio Ottocento. Il panciotto solitamente era più lungo sul davanti della marsina, perciò si poteva intravedere al di sotto della stessa e andava a coprire la parte alta dei pantaloni o delle brache. Il più delle volte era a un petto, ma poteva anche essere a doppio petto. Panciotti e brache erano generalmente più chiari rispetto alla marsina perchè, sotto l'influenza dello stile Neoclassico, con l'abbigliamento si voleva conferire al corpo maschile l'aspetto di una statua di marmo. Non tutti i fisici, però, potevano permettersi questo stile. Famose, a questo proposito, le battute e i disegni satirici del periodo che rappresentavano l'obeso Principe di Galles (che aveva pretese di eleganza) strabordante dentro agli attillatissimi abiti alla moda.
LA CAMICIA (Shirt)La camicia era solitamente in lino o cotone. Era lunga e larga (non molto diversa da quella dei secoli precedenti), con maniche che avevano spalle scese e collo montante, che a volte poteva arrivare anche a sfiorare la mandibola.
BRACHE E PANTALONI ( Breeches, pantaloons , trousers)
I cosiddetti Pantaloons (pantaloni) furono introdotti alla fine del Settecento dai rivoluzionari francesi. Avevano doppia abbottonatura sul davanti e potevano essere di diverse lunghezze, fino a metà polpaccio o alla caviglia e si portavano molto aderenti. I pantaloni erano in pelle di daino (buckskin) o in tessuto di colore chiaro, bianco, beige o crema.
I pantaloni (Trousers) come li conosciamo oggi ,invece, fecero il loro primo ingresso nel guardaroba maschile durante il periodo della Reggenza. Avevano la vita alta, fino almeno all'obelico, l'abbottonatura sul davanti era sempre doppia ed erano tenuti su da bretelle. Si portavano molto più larghi rispetto ai pantaloni precedenti (Pantaloons), anche se spesso erano più aderenti alla caviglia, a volte muniti di ghette sottopiede che li facevano scendere a coprire le scarpe. Anche questi pantaloni potevano essere di lana, lino o cotone. Inizialmente erano portati solo di giorno, ma, a poco a poco, essi furono accettati anche come capi adatti alle occasioni mondane. Ma non ovunque. Da Almack's, la famosa sala da ballo londinese, ad esempio, non si poteva entrare senza le regolamentari brache da sera. Una volta fu negato l'ingresso persino al Duca di Wellington ( probabilmente l'uomo più famoso del suo tempo) perchè oltre ad essere arrivato in ritardo indossava pantaloni lunghi invece dei regolamentari pantaloni eleganti al ginocchio.
LA CRAVATTA (Neckcloth/ cravat)
I CAPPELLIDurante questo periodo il cappello di moda era a cilindro, molto alto, con una tesa piccola, appena sollevata ai lati. C'era anche il cappello a bicorno, alto, ampio e con la calzata poco profonda. Il bicorno diventò famoso attraverso la moda militare, anche perchè lo portava abitualmente Napoleone, ma anche i civili a volte lo indossavano. Il cappello a cilindro era spesso chiamato 'beaver' (castoro) perchè era prodotto con feltro di alta qualità fatto con il pelo del castoro. Il cappello era un accessorio con cui un gentiluomo poteva distin-guersi. Se era fatto interamente di castoro il cappello continuava a mantenere la forma anche sotto l'acqua, mentre cappelli di qualità inferiore in misto lana o in pelo di coniglio e castoro dopo essersi bagnati iniziavano ad ammosciarsi e dovevano essere portati dai cappellai per farli stirare e ridare loro la forma originale. Un 'beaver' di buona qualità poteva costare da una ghinea fino a 40 scellini ( perchè a un certo punto i castori cominciarono a scarseggiare), in un epoca in cui un operaio specializzato guadagnava 2 scellini e 2 pence al giorno, è evidente che un capo del genere potevano permetterselo solo i ricchi. La popolarità raggiunta dal 'beaver' fu tale che John Jacob Aster, padrone della più grande ditta di commercio di pelli degli Stati Uniti , diventò milionario, mentre i poveri castori rischiarono di estinguersi.
LE ACCONCIATURELe acconciature maschili a partire dagli ultimi decenni del Settecento cominciarono a fare a meno di parrucche incipriate e code. Gli uomini cominciarono a portare ' i propri capelli' corti ed acconciati. Il look da 'colpo di vento', molto in voga, era il più difficile da ottenere. Si dice che Byron (vedi foto a destra) dormisse con i bigodini in testa per riuscire a mantenere la sua famosa acconciatura. Lo stile Neoclassico in auge nel periodo portò a prediligere tagli 'alla romana': esistevano il taglio di capelli alla Tito ( che si ispirava a quello del famoso imperatore romano), con capelli uniformemente corti lasciati un po' più lunghi sulla fronte dove venivano arricciati e pettinati in avanti, e quello alla Bruto, un po' più corto del precedente. Era anche di moda portare una frangia corta riccia e riccioli ai lati del viso sopra le orecchie. Alcuni uomini portavano ancora i capelli lunghi, soprattutto nell'Europa continentale. Le basette diventarono via via sempre più comuni, ma per il resto, gli uomini dell'epoca avevano il viso rasato. Solo alcuni militari ( soprattutto tedeschi) portavano i baffi . Barbe e pizzi non verranno portati dagli uomini ancora per diversi decenni. Le parrucche erano ancora comuni all'inizio del periodo Regency, ma alla fine dello stesso scompariranno quasi del tutto,rimanendo solo per alcune professioni come parte della 'divisa d'ordinanza', come per i medici e gli avvocati (in Gran Bretagna per gli avvocati e i giudici che discutono cause penali in tribunale la parrucca è obbligatoria ancora oggi!).
LE CALZATURELe calzature di moda in quest'epoca per il giorno erano gli stivali da cavallo, in pelle nera o marrone. Potevano essere i cosiddetti 'Hessians', cioè gli stivali alti (di derivazione militare) che avevano una parte che poteva essere tirata su a protezione del ginocchio durante la cavalcata e ripiegata per camminare. Hobby in St.James's Street era il calzolaio specializzato in stivali più famoso di Londra e poteva contare far i suoi clienti il Principe di Galles (Giorgio III), Wellington, Byron e molti altri VIPs dell'epoca. Per le occasioni formali si continuavano ad indossare, con le brache in seta al ginocchio, le scarpe da ballo con fibbia. Scarpe che verranno a poco a poco sostituite dalle scarpe con le stringhe. Si portavano anche stivaletti alla caviglia.
GLI ACCESSORI In questo periodo accessori come guanti, bastoni da passeggio, orologi da taschino, catene per gli orologi, e portafogli di pelle o stoffa, ebbero grande successo. Le spade non erano più di norma indossate dagli uomini in abiti civili. E infatti i bastoni da passeggio (walking sticks) diventarono di moda quando una legge vietò di indossare la spada nelle strade di Londra. (vedi qui immagini degli accessori più in voga.)