Ecco mamma Ru alle prese con la creta, un’attività indicata soprattutto d’estate, può essere fatta all’aria aperta, utilizzando, come ha fatto lei, la terra del fiume. Ci racconta infatti che
Modellare la creta ha un effetto rigenerante sulle forze vitali umane. Tutte e due le mani lavorano insieme armoniosamente, sperimentano la massa umida e fredda, richiamando le forze costruttive e formative. Pian, piano possiamo dare forma ad un’opera a tre dimensioni come il mondo che ci circonda.
La creta viene dalla terra, dal fiume: può essere toccata, impastata, sollevata, formata. Con la creta si creano forme, si dissolvono, si trasformano. Tutta la volontà trae giovamento dal modellare la creta venendo richiamata e stimolata all’azione. Per questo viene utilizzata anche nell’arte terapia, ma alcuni ne sconsigliano l’utilizzo con i bambini troppo piccoli, con le donne in dolce attesa e con le persone con determinate patologie.
Modellando possiamo sperimentare il concavo e convesso come polarità opposte e tutte le possibilità intermedie. Da questi due movimenti nascono le forme: del regno animale, vegetale e minerale e la figura umana. Dalla graduale transizione dalla forma chiusa alla forma aperta e le sue metamorfosi possiamo seguire, per esempio, lo sviluppo di un uovo in un uccello. Innumerevoli sono le possibilità che questo straordinario materiale naturale ci offre, come innumerevoli sono i benefici, in quanto tramite il modellaggio con la creta di fiume rossa, grigia o bianca daremo forma e potremo rendere visibile la nostra anima in un percorso rigenerante e stimolante.
In fondo il gesto di modellare la terra, la creta è un gesto ancestrale che l’essere umano ha utilizzato da sempre per creare opere d’arte ma anche mattoni, case di terra cruda o utensili di uso comune… Nei bambini il modellare è un gesto naturale, basta del fango ai bordi di una pozzanghera, la sabbia impastata con l’acqua, un pezzo di creta fra le loro mani e la creazione inizia, una creazione libera e liberatoria.