Modelli comunicativi e dialogo d'amore tra genitori e figli anche nel conflitto

Da Angelo84

Una cosa molto importante da dire è che i genitori, nell'educare i propri figli, seguono dei modelli comunicativi che non possiamo riportare in schemi e classificazioni ben definite. Tuttavia, in linea generale, parliamo di:
  1.  "Famiglia rigida". Si caratterizza per la presenza di legami interpersonali che potremmo indicare come asimmetrici, gerarchici, che accentuano il dislivello tra genitori e figli. All'interno della famiglia, in questo caso, ciascun individuo è tenuto a rimanere ben fermo nel proprio spazio operativo, secondo uno schema fissato dai genitori al fine di ottenere controllo su atti, gesti, comportamenti, esperienze della prole. In questo ambiente domestico, padre e madre si esprimono in maniera impositiva; i loro messaggi comunicativi sono unidirezionali, convinti che i figli, per raggiungere e conquistare la propria libertà e responsabilizzarsi, hanno bisogno di precise e vincolanti limitazioni nell'esercizio dell'autonomia.
  2. "Famiglia parcellizzata". I legami sono orizzontali, i figli sono privati della possibilità di fare riferimento a modelli di riferimento positivi per la loro crescita. Si nota, da parte dei genitori, la rinuncia ad esercitare interventi direttivi sulla condotta della prole,  mentre sono inclini a soddisfare tutte le richieste dei figli. In questo caso i genitori muovono dal presupposto che tutti i figli sono di per se stessi responsabili e capaci di agire autonomamente. Ogni membro è autosufficiente e atti, gesti, comportamenti, esperienze non sono sottoposti ad alcun controllo da parte dei genitori. Nella famiglia parcellizzata vige la frammentazione della comunicazione, e nei figli si generano dubbi, insicurezza e ansia.
  3. "Famiglia duttile". Si caratterizza per la sua integrazione nei piani di rapporto coniugale, parentale, fraterno. Essa tende all'attuazione di un clima democratico, partecipato, in cui atti, gesti, comportamenti, esperienze vengono in maniera razionale controllati dagli adulti, allo scopo di correlare il livello di maturazione individuale alla conquista dell'indipendenza e della responsabilità individuali. Padre e madre, in questo quadro, prestano attenzione ai suggerimenti che i figli offrono loro e sono disponibili a modificare le modalità d'intervento adottate.

Nell'educazione al dialogo all'interno della famiglia un punto importante è quello del “perdono dei genitori verso il figlio”.Importante è dire che “il figlio si aspetta che sia il genitore a fare il primo passo per cercare la riconciliazione”.Inoltre, è vero che il perdono permette al giovane di capire che i genitori, dinanzi a un suo errore, o una sua mancanza, non gli serbano rancore ma sono disposti ad amarlo sempre, accettandolo.Il tema del perdono ci aiuta a correlare meglio l’autorità dell’amore. Esercitare l’autorità fondamentalmente significa modulare in una certa maniera il proprio comportamento in quanto si è animati dall'amore verso il figlio e dal desiderio di vederlo felice. Ciò significa che l’autorità e l’amore non sono due cose disgiunte. Inoltre, attraverso il perdono i genitori trasmettono ai figli che l’amore disinteressato esiste. Essi così facendo insegnano ad amare. Il medesimo obiettivo viene perseguito anche quando si mostrano disponibili a perdonare il partner nel momento in cui chiede scusa per l’errore commesso.L'incontro dialogico è anche un'educazione al conflitto, per cui anche il livello di rigidità dei genitori influenzerà sulla maturazione dei figli.