Modelli Fallimentari

Creato il 21 maggio 2014 da Pedroelrey

Già qual­che giorno fa avevo avuto modo di rimar­care come copie ed edi­cole digi­tali NON sal­ve­ranno i conti degli edi­tori italiani.

Arri­vano ora nello stesso giorno i dati dell’Osservatorio eCom­merce B2c Netcomm–Politecnico di Milano e il Rap­porto e-commerce in Ita­lia 2014 di Casa­leg­gio Associati.

Secondo i dati dell’Osservatorio il com­parto dell’editoria nell’ e-commerce B2C pesa sola­mente il 3% del totale. Quota che resta sta­bile dal 2010 ad oggi e per la quale non sono pre­vi­ste varia­zioni per l’anno in corso a testi­mo­nianza dello scarso appeal del segmento.

Inci­denza che secondo il rap­porto di Casa­leg­gio Asso­ciati scende addi­rit­tura all’1.9%.

Quale che sia il caso, risulta evi­dente come il modello di ven­dere nel digi­tale uti­liz­zando lo stesso approc­cio del car­ta­ceo risulta fal­li­men­tare tanto per i quo­ti­diani quanto per men­sili e set­ti­ma­nali.

Scri­veva Saul Alin­sky, esperto di orga­niz­za­zione, che “Cam­bia­mento signi­fica movi­mento. Movi­mento signi­fica fri­zione. Il movi­mento o il cam­bia­mento senza fri­zioni o con­flitti appar­tiene sola­mente al vuoto rap­pre­sen­tato da un mondo astratto che non esi­ste”. Ecco!


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