Parlare con uno spagnolo mi risulta difficile. Non nel senso della lingua, né delle differenze culturali, perché ormai dopo tanti anni con la lingua non ho nessun problema, e con la cultura neanche...rido anche delle barzellette spagnole, ormai!!!
Il problema é che non lasciano tempo per parlare. Si parlano uno sull'altro, e quindi la conversazione dev'essere super rapida, o non si riesce mai ad aprir bocca!
Non mi riferisco a dialoghi semplici, ma a quei discorsi semiseri, o seri (ohh sí, ogni tanto capita di farli!), dove in teoria si dovrebbe ascoltare e ribattere, dando la propria opinione, ma questo, almeno qui, non é possibile. Metti ad esempio che conversi con altre due donne, ecco, se le altre due son spagnole, senza differenze che siano del sud o del nord, in questo non si distinugono, se riesci a dir la tua sei fortunata.
Oggi conversazione mattutina con due amiche, una del nord, l'altra del sud, ed io straniera. La questione era che quella del nord, di 25 anni, vuol comprarsi la macchina, ma anche vivendo fuori casa da quasi un anno si ritrova il padre contrariato, giá che dice che non ha bisogno di una macchina. Esce la classica espressione e grande veritá che la Spagna é maschilista, e non lo dico io, stavolta l'hanno detto due giovani donne spagnole!!! E mi confermano che senza un uomo é impossibile ottenere ció che si vuole, nel senso che ogni qual volta si abbia bisogno di comprare oggetti che qui simbolizzano possedimenti maschili, vuoi ad esempio una casa, vuoi una macchina, se la donna vuole farlo sola riceverá una bella fregatura, o proprio non la prenderanno sul serio! Giuro, non me le invento queste cose, succedono a me, e non perché sia straniera, e succedono alle spagnole. Le quali son ormai stanche di questa condizione. E proprio oggi la ragazza del nord si sfogava sul fatto che il padre non avesse niente da ridire se il fratello si comprava la macchina, mentre lei sicuro avrebbe dovuto poi sopportare litigi per almeno un anno.
Tranquilla, non é solo una questione spagnola, né maschilista. Tutti i padri ci vedono eterne bambinette incapaci, anche dopo 10 anni che si vive fuori casa, di sopravvivere senza l'appoggio paterno. I padri non credono che le loro bimbe, una volta cresciute, siano in grado, anche dopo aver partorito, di farsi carico della loro vita. Ma che siano italiani o spagnoli son tutti uguali, le ho detto! Solo che io vivo lontano, e tu anche, quindi fai quel che vuoi che la vita é una sola!!
Son riuscita ad esprimere il concetto, mentre la tipa del sud parlava sopra la mia voce, e quasi stavo per dirle "ma vuoi azzittirti, porca miseria!!!". Ma qui é cosí, tutti parlano sopra gli altri. Non é un fatto d'educazione, é solo abitudine, pura abitudine di non lasciar mai finire qualcuno di parlare.
Non mi stupisce che ci siano grandi incomprensioni....
Differente dai mallorquini, i quali parlano lentamente e con grandi pause, tanto che quando ne fanno una, passati alcuni secondi, pensi di poter controbattere, e il mallorquino riprende il discorso, lasciandoti con mezza parola in bocca e con un "ma non avevi finito???". No, non ha finito di raccontare, é solo la pausa.
Forse sará che ho l'abitudine ormai mallorquina, forse stando con Buddha ho imparato anch'io le pause, o forse no, forse parlo come sempre ho fatto. Solo che non mi abituo a dover correre parlando, cercando di dire tutto ció che ho in mente in maniera rapida, che poi non mi ricordo cosa volevo dire, e a forza di riassumerlo non dico niente!
Si capisce ora che le difficoltá di comunicazione non son quindi linguistiche, qui in Spagna bisogna imparare ad essere veloci e coincisi, mai dilungarsi su un concetto, mai dare spiegazioni, mai soffermarsi, mai prendere fiato. E se non si riesce nell'intento meglio star zitti, perché tanto non ti ascoltano!