Modou Samb e Mor Diop, uccisi per il colore della pelle

Creato il 14 dicembre 2011 da Gianfrancodv @Gdv1964
Modou e Mor erano due commercianti ambulanti senegalesi uccisi ieri a Firenze, mentre lavoravano, da un fanatico criminale razzista - che ha anche ferito Sougou, Mbenghe e Moustapha, altri tre ambulanti sempre senegalesi.Ma l'essere senegalesi non ha nulla a che vedere con l'omicidio, quello che ha inciso è stato il colore della pelle, nera. Naturalmente non ci sono parole adeguate per descrivere l'assurdità di un gesto che non può essere liquidato solo come un gesto di un pazzo. La matrice politica, xenofoba, razzista e fascista che è alla base di questo folle assassinio non deve essere trascurata o peggio sottovalutata. Gianluca Casseri, così si chiamava l'assassino che alla fine, oramai braccato dalla polizia, si è suicidato, era un estremista di destra, frequentava CasaPound, "associazione di promozione sociale" di ispirazione fascista, nata dall'esperienza dei "centri sociali" della nuova destra italiana iniziata a Roma nel 2003. Il movimento si ispira al poeta americano Ezra Pound, (la cui figlia si è molto indignata per l'uso del nome del padre) protagonista di movimenti artistici quali l'imagismo e il vorticismo, apologo fascista, arrestato dai partigiani italiani, dichiarato infermo di mente e recluso fino al 1957 in un manicomio criminale americano, morto a Venezia nel 1972 dove è sepolto. CasaPound (che ha preso le distanze da Casseri) in realtà nasconde la rinascita del fascismo in Italia ed è stata tollerata, quando non implicitamente appoggiata, dalla destra italiana (alcuni esponeneti del movimento sono stati candidati nelle file del PDL a Roma come a Napoli e in altre città).Ma la cosa che maggiormente indigna non è il gesto di un pazzo - che è una variabile del genere umano -, ma il fatto che negli ultimi anni esponenti politici di primo piano (membri del governo, parlamentari, sindaci, assessori e via dicendo) hanno creato un clima tale di odio verso il diverso e verso gli immigrati in genere, che sono (questo è innegabile) alla base delle motivazioni deliranti che spingono menti folli a gesti estremi. In Italia si è tollerato troppo. Si è permesso di seminare l'odio razziale, giocando pericolosamente sulla paura dei cittadini, da parte di chi era incaricato di governare (chi non si ricorda i vari li cacceremo a calci nel culo oppure no il voto agli immigrati oppure il paragone tra i pellerossa e gli italiani invasi dall'immigrazione oppure i tentativi di creare autobus separati per stranieri). Su di loro deve ricadere la responsabilità politica e morale di questi fatti.Si è anche tollerato che si commettessero reati (che a farli fossero bianchi, gialli o neri non importa) e una diffusa di microcriminalità per "non fomentare troppo gli animi", concedendo troppo territorio nelle nostre città a vantaggio di delinquenti di ogni genere. La comunità senegalese in Italia è la più numerosa tra gli immigrati africani del Sub-Sahara (prima dei senegalesi vi sono i marocchini, i tunisini e gli egiziani) con oltre 80.000 presenze (di cui 19.700 donne) costituiscono la 17° comunità straniera in Italia (vedi post su Sancara Immigrazione africana in Italia). 
E' una comunità che è arrivata in Italia a partire dagli anni '80 - composta principalmente da membri di etnia wolof - che ha sempre svolto lavori nell'industria e nel commercio. E' forse una delle comunità maggiormente integrata.Quello dell'integrazione (che non può essere solo una serie di slogan o di belle parole) è un'elemento cardine per il futuro. Se qualcuno smettesse di sventolare fantasmi e pericoli, di affermare che è possibile "chiudere le frontiere" e fermare l'immigrazione con il filo spinato, si potrebbe fare un salto qualitativo su questo tema a vantaggio di tutti: vecchi e nuovi cittadini. Il nuovo governo italiano ha inserito - per la prima volta nella storia - tra i suoi Ministri una delega alla Cooperazione Internazionale e all'Integrazione affidandola sicuramente ad un grande esperto, Andrea Riccardi che è stato il fondatore della Comunità di Sant'Egidio, l'ONU di Trastevere. Passata l'urgenza della manovra economica, ci auguriamo tutti di vedere un "nuovo corso" della cooperazione italiana nei paesi in via di sviluppo (altro elemento cardine per il futuro) e delle politiche di integrazione.Intanto a noi non resta che piangere delle innocenti vittime della stupidità umana, colpevoli del solo fatto di essere nate in Africa, e riflettere sull'incosciente uso delle parole in una parte della politica del nostro paese.

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