"Denunciamo anche la violazione della Carta di Treviso, che disciplina i rapporti tra informazione e infanzia. Non si comprende il senso di tale accanimento su morbosi e sensazionalistici fatti di cronaca all’interno di programmi di intrattenimento, se non per rispondere a meri obiettivi di ascolto" – prosegue Scala.
"A sottolineare i contenuti scabrosi delle varie dichiarazioni e testimonianze, con un elevato rischio di emulazione da parte del pubblico minore, gli espliciti titoli o le trascrizioni dei verbali in sovrimpressione, come “Un giorno ci siamo collegate a Bakecaicontri per trovare lavoretti ed essere autonome e abbiamo visto un annuncio invitante per lavorare e guadagnare facilmente soldi”, o ancora: “Io e *** siamo esigenti vogliamo molte cose: vestiti, macchine, benessere”. Tutti messaggi estremamente diseducativi, come: “E’ capitato che alcuni clienti, dopo averci visto e chiesto se eravamo minorenni abbiano comunque avuto il rapporto sessuale” o “Lei doveva avere i rapporti sessuali. Io le ho fatto vedere come si doveva fare su internet”. Seppure nella trasmissione domenicale ci sia stato un tentativo di dibattito con ospiti che volevano riportare l’accaduto ad un impegno educativo, a prevalere sono state le immagini e i contenuti più scioccanti e scandalosi. Chiediamo più rispetto delle leggi a tutela dei minori che guardano la tv e anche di quelli coinvolti in reati" – conclude Scala.