Artista: Moloch Album: Moloch Anno: 1970 Label: Enterprise/Stax ENS 1002
Lee Baker: lead guitar, vocals Philip Durham: drums, vocals Fred Nicholson: organ Steve Spear: bass Gene Wilkins: lead vocals
Helping Hand Maverick Woman Blues Outta Hand Same Old Blues Going Down She Looks Like An Angel Gone Too Long Dance Chaney Dance Mona People Keep Talking I Can Think The Same Of You
Night At The Possum Essere prodotti e arrangiati da Don Nix, pubblicare per una sussidiaria della Stax, basterebbe ampiamente per essere espulsi dal novero degli Sconosciuti… ma certo questi Moloch hanno studiato assiduamente come passare inosservati nel sottobosco delle tetre cupezze hard blues. Cupe quanto, e forse ancor più di quell’ ombrosa swamp che fu Tons of Sobs dei Free. E se là c’era un Guy Hamilton in forma smagliante, il buon-Don non rinuncia certo a qualche rumoristico (e umoristico) commentario qua e là. Un impasto timbrico nerissimo, chitarra di super psichedelica infrangibile, distorta in bad trips tra Paul Kossoff, Mark Farner e qualche epigono dislessico di Hendrix. Un soffio ectoplasmatico di Hammond là dietro, ed una batteria rullante come le ossa di qualche rito voodoo. Tutto bello… anche perché il buon-Don ci mette lo zampino in praticamente ogni pezzo e il chitarrista Lee Baker ci sa fare alla grandissima e vanta una buona militanza tra le seconde file dell’area di Memphis (e troverà anche modo di incrociare Alex Chilton sulla strada). Ne salta fuori un blues di periferia, non del tutto al riparo dai classicismi di Chicago, soprattutto su di un lato B intriso della carica rock dei Fleetwood Mac epoca Jeremy Spencer e sempre esposto a rituali da ultimo acido. Dance Chaney Dance potrebbe essere lo Spencer Davies Group in versione da liceali fatti di peyote. Fino poi a spingersi in fangose paludi da Hound Dog Taylor nella scalcagnata coda di Night At The Possum, un pub rock di pregevole scarsa fedeltà. E certo non può mancare la mitica Going Down, qui pesante, insistente, meglio di Jeff Beck, ma non certo ai livelli dell’ inarrivabile versione trash dei Pink Fairies. Mal che vada… sarebbe sempre il miglior album di Don Nix…
Album nero e ottimamente suonato, il vinile Enterprise originale (ENS 1002) si aggira sui 100$ e oltre, ma non troppo. Vanta una ristampa francese su vinile e diverse edizioni in CD, tra cui quella Pilot aggiunge due bonus e qualche apprezzabile nota di copertina; usato si trova attorno ai 10$ più spedizione. Per gli amanti del digitale c’è Spotify, che fa un po’ di confusione con gruppi omonimi ma ha tutte le 12 canzoni dell’album originale.