No, perché in ogni ricetta ci mette un bicchierino di liquore, un cucchiaino di grappa, qualche goccia di vino.
Vabbeh, io me lo sono chiesta più di una volta e ho cominciato quando ho fatto la prima ricetta tratta da uno dei suoi libri. Le chiacchiere. O bugie.
Ecco, dunque, gli ingredienti:
240g di farina;
20g di burro fuso;
50g di zucchero;
2 uova;
1/2 bicchiere di acquavite - visto, visto, visto? -;
1 pizzico di sale;
Olio per friggere;
Zucchero a velo.
Occorrente:
1 tagliere o un piano di lavoro;
1 straccio pulito - ma va? -;
1 matterello o una macchina per tirare la pasta all'uovo, dipende dalla vostra forza;
1 coltello o quell'utensile carino che taglia la pasta a zig zag;
1 padella bella capiente;
1 chiumarola o una paletta bucata per scolare le chiacchiere dopo la frittura;
Carta assorbente.
Su un piano di lavoro, mettere la farina a fontana e aggiungere al centro il burro fuso, le uova, il sale, lo zucchero e l'acquavite - io ho aggiunto un po' d'acqua perché l'acquavite non ce l'avevo -.
Lavorate a lungo l'impasto e quando sarà omogeneo formate una palla.
prendete uno straccio, infarinatelo leggermente e avvolgetevi la palla di pasta.
Poi fatelo riposare una mezzoretta in frigo.
Una volta tolta dal frigo, infarinate il piano di lavoro e tirate la pasta sottilissima. E intendo sot-ti-lis-si-ma. Altrimenti vi ritroverete delle chiacchiere alte tre centimetri che finiscono per risultare quell'attimo stoppose.
Tagliate dei rettangoli di pasta e buttateli a friggere nell'olio un po' per volta.
Pescate le chiacchiere quando sono dorate e mettetele ad asciugare sulla carta assorbente, poi cospargetele di zucchero a velo.
L'abbinamento: chiacchiere e "Segreti e bugie".