Quando avevi l’allergia e facevi un rumore strano. Quando mettevi i pantaloncini a mare, sopra il costume, e significava che erano i giorni in cui dovevo accontentarti in modo particolare ma andava bene così. Sfiorarsi la mano mentre si cammina, ciondolando, sbattendo col proprio fianco e poi tenersi per mano come se fosse da sempre normale. La vergogna dopo aver fatto l’amore, senza guardarsi subito negli occhi, e fingere che non fosse successo. E poi rifarlo. Non sono geloso, ma chi è quello che ti saluta? Quando avevo una cosa nell’occhio e il tuo respiro mi faceva tornare la vista come Gesù e il cieco. Guardare i figli degli altri e pensare se fossero nostri e poi vederli piangere e ringraziare che ancora no. Quando le farfalle che sentivo nello stomaco non erano quelle che mi avevi fatto per cena. Momenti. Solo momenti di intimità data troppo per scontata, ma che forse se mi torna in mente l’ho vissuta e non veramente trascurata.
Grazie al libro di F.Piccolo che mi ha ispirato questo post. Playlist aggiornata, spero vi piaccia! ;)