Preferirei rivivere un altro week end come quello che ho appena trascorso, sono sincera... però si sa, anche il Lunedì prima o poi deve giungere.
Che cosa ho fatto di così speciale da voler rivivere il sabato e la domenica appena andati?
Beh... sabato io e Mimo abbiamo fatto "Momosamente" 9 anni insieme.
Tutto il giorno senza render conto a nessuno, senza dover star più di tanto a guardare l'orario e dire "Oddio, dobbiamo andare!" oppure "Gli altri ci aspettano!".
Solo noi, io e lui. Che meraviglia!
Per poi alla sera portarmi in un posto più in alto, al castello.... Beh... spettacolo! Un panorama davvero unico a nemmeno un ora da casa, in un posto piccolo e magico.... e poi per una princi-pesca come me, dove dovevo essere se non lì? Siamo saliti su questa collinetta con tanto di castello, chiesa e ristorante subito sotto....e non vi dico come ho mangiato!
Divinamente, sì sì. Serviti e riveriti, mangiando pietanze particolari, con vini degni dei piatti. Decisamente tutto principesco, sìsì! Anche l'ambiente in stile medioevo... assolutamente adorabile! Non mi sembrava nemmeno di essere vicino a casa, sembrava già di essere in vacanza in chissà quale posto.
Finita la cena però c'era il dilemma, come prima di salire la rampa di ciotolato e di scale, delle scarpe: questa ve la devo raccontare.
Ho pensato molto alla mia amica momosa Lenù, che lei adora i tacchi alti.
Anche io li adoro, soprattutto i plateau, comodi ed eleganti su cui riesco a camminare come se non indossassi i tacchi. Però lì, a fare tutte quelle rampe beh... c'era da chiederselo! Come si poteva salire e soprattutto scendere?!
Meno male che la mia strategia da viaggiatrice casuale doc mi aiuta sempre: avevo le ballerine a portata di tracollina, che poi ho nascosto dentro la mia borsetta.
"Aiuto, ora sono salita, ma come faccio a scendere dopo!?" si chiedono molte ragazze entrando nel ristorante con i propri uomini.
Anche un tavolo che mi ammira sfilando con i miei tacchi alti mi guardano e pongono la stessa domanda. Ovviamente li soprendo, mostrando le mie ballerine.
E che dire poi? Tranuqillamente siamo usciti, mi son seduta un attimo e... ho sfilato i miei tacchi e rimesso le ballerine!
Abbiamo riammirato il paesaggio e poi siamo tornati a casa. Non volevamo più tornare, ci dicevamo.
Ma la realtà dell'afa ci attendeva, e così domenica ci siamo svegliati nel lettone pronti per la domenica ispanica e paellosa.
Sì perchè Mimo voleva festeggiare la vittoria della Spagna sull'Italia! Eheh! Già già. Così ha cucinato per tutto il giorno tra tortilla di patate e paella, ah.. e anche la sangria! Ha pulito tutta la casa, cucinato e fatto tutto lui. Mi dispiaceva non poterlo aiutare, ma lui... non ne voleva sapere.
C'era l'altro coinquilino ma.... non era stato di grande aiuto. Pazienza, chi fa da sè fa per tre si dice, no?
Quando andremo a vivere insieme spero davvero di sentirmi utile, perchè mi rende felice.
Non ravamo soli ovviamente, ieri sera c'erano persino Mima, Mome, Mami e Memo! In un bel gruppetto di grandi amici momosi pronti ad assaggiare i piatti dello chef Mimo... che ha riscosso enorme successo!
Sì, Mimo è veramente bravo! Quando ci si mette è come se lui stesse dipingendo chissà che quadro. E la sua è stata un opera d'arte.
Potessi essere anche io così brava, ma quando sei in casa con una mamma avvoltoio in cucina... non ce la faccio! No! E' più forte di me! Ma questo avrò modo di spiegarlo.
Non voglio rovinare questo post momoso. E' così bello che mi sembra di riviverlo tutto d'un fiato.
E così ringrazio Mimo. E non vedo l'ora che ci siano altri anni così! Momosamente noi!