Storie in miniatura. Possono essere immagini sacre o scene di costume racchiuse in sfere di vetro, scolpite nelle noci o realizzate in cartapesta e gesso. L’arte di Thomas Doyle è fatta di piccolissimi momenti congelati e raccolti in apposite teche.
Nella migliore tradizione orientale, invece, si tratta dei famosi netsuke, piccole sculture in avorio la cui origine risale al XV secolo e destinati alla cintura del kimono giapponese.
Gran parte di queste abilità artigiane tuttavia hanno perso le loro consuetudini e i pochi manufatti non restano che un passatempo per collezionisti. Tutto questo per dire che bisogna abbandonare l’idea che la grandiosità sia meglio e lasciarsi andare al fascino del lavoro di quegli artisti che si definiscono miniaturisti.
Certo, non è da tutti! Bisogna sicuramente possedere un occhio particolare per i dettagli e una precisione da laboratorio. Si tratta di piccole sculture in miniatura che nascono dall’amore per la natura e dalla volontà di mantenere la materia ‘viva’. ModusV, ad esempio, è un laboratorio artistico ed artigianale. Crea oggetti che hanno una loro storia e si fanno portatori di una piccola narrazione.
Nasce così la storia dei CareCube: parallelepipedi a forma rettangolare con applicazioni di reminiscenze del XX secolo; I Carecube sono custodi di un significato, di un ricordo, di un segno del proprio tempo. Questi oggetti sono il risultato della combinazione di materiali contemporanei e frammenti di vita vissuta. “La vita è largamente considerata un sogno tra due risvegli e un giorno è la vita in miniatura”. (cit.) Ogni oggetto, ogni giorno, è una vita in miniatura.