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Mondiale 2010 Sud Africa. Riapre la competizione che consacra un Calciatore

Creato il 08 giugno 2010 da Emozionecalcio
Mondiale 2010 Sud Africa. Riapre la competizione che consacra un CalciatoreIl calcio forse è uno sport e forse uno spettacolo, dipende dai punti di vista: sicuramente è un’emozione.E nulla è più emozionante dei novanta minuti che decidono se sei un campione o non lo sei, che decidono se gioire o piangere, esaltarsi o addolorarsi.
Il Mondiale è l’emozione calcistica nella sua massima espressione e il messaggio che manda agli appassionati si ripete ogni quattro anni.L’attesa di vedere, di conoscere, di emozionarsi, di esaltarsi per sapere chi è la squadra più forte del pianeta e il campione che ne è la massima espressione.Oggi, come ieri, la domanda è la stessa: chi è il fenomeno, chi è il più bravo a superare ogni barriera di nazione, religione o razza?

Ogni Mondiale scrive e scandisce la storia del calcio e la illumina con i fuoriclasse che ne sono stati protagonisti.

Ogni storico del calcio stila le sue personali classifiche dei migliori di ogni epoca e adesso, prima del Mondiale sudafricano tutti si chiedono se Messi riuscirà ad inserirsi.
Personalmente tra i primi cinque metto a pari merito Pelè, Garrincha e Maradona davanti a Meazza e Didì.
Pelè il diciassettenne che commosse tutti nel 1958 con quel pianto da bambino felice sulla spalla di Gilmar, dopo che aveva segnato due fantastici gol nella finale.
Garrincha , l’ex poliomielitico morto alcolizzato che danzava sulla palla inventando arabeschi che stordivano gli avversari.
Maradona autore del gol più falso della storia e di quello talmente bello da sembrare ancor più falso, entrambi contro l’Inghilterra.
Meazza, il “balilla” (lo chiamavano così perche’ debuttando giovanissimo in serie A dava l’impressione di essere meno di un adolescente) che tirò un rigore a Marsiglia contro il Brasile tenendosi i pantaloncini con una mano perché gli si era rotto l’elastico.
Didì, che sicuramente tra gli antenati aveva un principe etiope, elegante come nessuno nel correre con il pallone tra i piedi.
E’ il Mondiale che ti fa entrare nel mito.
Il calcio è uno sport a basso contenuto tecnologico e lo si può interpretare come una danza magica attorno a quell’oggetto misterioso e capriccioso che è il pallone, dispettoso come una creatura appena nata e pronta sempre a scappar via nel tentativo di ritrovare la propria libertà.
Franco Rossi

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