Olanda-Brasile 3-0 (Van Persie rig, Blind, Wijnaldum)
Forse servirà uno psicologo per spiegare, nelle prossime settimane, cos’è accaduto al Brasile nell’ultima settimana di questo Mondiale.
Una squadra spenta, preda dei propri incubi e delle proprie insicurezze, totalmente incapace di sostenere l’enorme pressione di un intero paese in attesa dell’inevitabile trionfo casalingo.
Un tracollo impronosticabile per chi solo un anno fa aveva annichilito i campioni in carica della Spagna nella finale di Confederation Cup.
Quel successo e il cammino fino alla semifinale avevano nascosto a tutti ciò che ora è palese: questo è uno dei Brasile più poveri dell’intera storia, una squadra senz’attacco (nullo Fred, ma anche i suoi sostituti, Jo in testa, totalmente impresentabili), con un centrocampo di onesti faticatori in cui gli unici deputati ad accendere la luce hanno fallito (Oscar, Willian, il poco utilizzato Hernanes), e una difesa che il compianto avvocato avrebbe definito ‘emozionante’, in cui l’aggettivo va però declinato alla rovescia.
Anzi, questa ‘piccola’ finale si è rivelata il naturale proseguimento di quello scempio, con i verdeoro già sotto dopo 3’, a causa di un rigore regalato da Haimoudi al chirurgico destro di Van Persie, e incapaci di gettare in campo una minima reazione d’orgoglio.
L’Olanda, scesa in campo con la serenità di chi ha fatto il proprio dovere e si gioca da imbattuta la terza piazza, si limitava a presidiare gli spazi con buon palleggio, attendendo l’errore avversario.
Che fatalmente si verificava un quarto d’ora più tardi quando un traversone da destra veniva rimesso al centro da uno sciagurato colpo di testa di mister 60 milioni David Luiz; il mancino Blind si coordinava col piede meno sicuro per insaccare sotto la traversa.
Nello stadio di Brasilia i mugugni diventavano fischi sempre più assordanti, a cui nessuno degli undici in campo era in grado di porre rimedio.
Scolari tentava di scuotere i suoi con qualche cambio nella ripresa, buttando dentro l’anemico Hulk (uno a cui il campionato russo pare aver azzerato il potenziale) e l’interista Hernanes, ricavandone briciole; se il parziale non si allargava era soltanto perché di finale di consolazione si trattava e perché l’Olanda non possiede certo le dosi di qualità della Germania.
Restava comunque tempo agli orange di siglare il 3-0 nel finale con Wijnaldum, e a Van Gaal (ai saluti, prima di passare al Manchester United) di stabilire un record mondiale: far giocare nella stessa edizione tutti e tre i portieri a propria disposizione.
I record negativi invece rimangono tutti sulle spalle di Paulinho e soci, compreso quello di aver subito 14 reti totali e di essere tornati a perdere (non una, ma due partite) in casa dopo 40 anni.