(Fonte – Gazzetta dello Sport) – Il giornale inglese pubblica i “Fifa Files”: migliaia di documenti che confermano i sospetti su intrighi e manovre nella Fifa da parte di Mohamed bin Hammam per ottenere la Coppa del Mondo 2022. Secondo i media britannici l’assegnazione arrivò usando fondi neri, favori e pagamenti alla rete di clientele costruita da Hammam per ottenere i voti decisivi.
Mohamed bin Hammam, ex presidente della Asian Football Confederation (goolfm.net)
Accuse precise, circostanziate, pesantissime, che coinvolgono la Fifa a due settimane dal fischio d’inizio del Mondiale in Brasile. Il Sunday Times, entrato in possesso di migliaia di e-mail e di altri documenti presentati come la prova del pagamento delle tangenti, ha pubblicato i “Fifa files”, ovvero retroscena degli intrighi e manovre in seno alla federazione internazionale messi in atto da Mohamed bin Hammam per ottenere al Qatar la Coppa del Mondo 2022. Ricordiamo che Bin Hammam è stato il presidente della Asian Football Confederation dal 1 agosto 2002 al 22 luglio 2011, quando fu squalificato a vita dalla Fifa per corruzione.
Il giornale britannico ha ricostruito la vicenda dell’assegnazione dell’edizione 2022 della Coppa del Mondo di calcio, che ha creato una montagna di polemiche sul luogo (caldo terrificante e molto probabilmente edizione costretta a disputarsi in inverno e nelle ore serali), e che da subito è apparsa quanto meno discutibile con polemiche crescenti per il gran numero di morti fra gli operai che stanno lavorando per la costruzione di stadi e infrastrutture. Secondo il “Sunday Times” l’assegnazione di quel Mondiale fu “comprato” utilizzando fondi neri, favori e pagamenti legati alla rete di clientele costruita da Hammam per ottenere i voti decisivi all’assegnazione.Il Sunday Times fa iniziare la “campagna” di Bin Hammam nel giugno 2008 a Kuala Lumpur, sede della Asian Football Confederation – che fonti interne dicono fosse governata da Hammam come un suo reame – con una prima bustarella di 100mila dollari in contanti nella disponibilità del delegato del Qatar Mohammed Meshadi. Nell’ottobre di quell’anno piovvero sui delegati regali e altri 195mila dollari. Nel 2009 Hammam fece intenso lavoro di lobbying presso la Caf africana e la campagna culminò con i pagamenti al vicepresidente della Fifa Jack Warner, il capo del calcio caraibico: 450mila dollari prima del voto per assegnare la coppa 2022 e 1,2 milioni di dollari che transitarono da Hammam a Warner nel 2011 quando entrambi, come detto, furono sospesi con accuse di corruzione.Dai documenti pubblicati dal Sunday Times emerge che oltre 5 milioni di dollari sono stati erogati da Hammam per ottenere il mondiale 2022 tramite un pilotaggio occulto dei voti. Immediate le ripercussioni: John Wittingdale, presidente della commissione Sport, Cultura e Media dei Comuni chiede sia annullato e rifatto l’intero iter di assegnazione della coppa del mondo 2022. In sostanza le mazzette versate ai presidenti delle federazioni africane erano in media di 200mila dollari su conti controllati dai presidenti, mentre una super tangente di 1,6 milioni di dollari sarebbe stata versata all’ex presidente della Concacaf (Associazione calcistica della confederazione del nord, centro america e caraibi) Jack Warner.