Mondiali al gusto di manzo

Creato il 18 ottobre 2011 da Vivalafifa @WlaFifa

Viva la Fifa fa il suo esordio ufficiale tra i blog di Linkiesta. E lo fa parlando di calcio, ciclismo e doping.

Amare può voler dire chiudere un occhio, a volte. Ma non tutti e due. E amare il calcio non vuol dire sorvolare sul problema del doping. Il calcio non è stato immune, così come il ciclismo. Ma ora, potrebbe essere il mondo del pallone a salvare quello della bici.

In Messico, la scorsa estate, si sono giocati i Mondiali di calcio under-17. Manifestazione vinta dai padroni di casa. Vincitori sul campo e nei laboratori dei controlli antidoping. La notizia è stata diffusa solo due mesi dopo la fine della competizione: 109 giocatori (ma nessun messicano) sono stati trovati positivi ai test. Clenbuterolo. Dov’è è che ho già sentito questa parola? Ah sì, l’anno scorso. Tour de France, la più prestigiosa corsa di ciclismo a tappe del mondo. Lo spagnolo Alberto Contador, due mesi dopo aver vinto la sua terza Grand Boucle, viene trovato positivo al clenbuterolo. Il controllo era stato effettuato il 21 luglio, nel giorno di riposo che precedeva la scalata al Tourmalet. Non una tappa qualsiasi, ma quella che permise a Contador di mantenere la maglia gialla simbolo del primato. Il classico tappone di montagna, con le gambe che affogano nell’acido lattico e, soprattutto, il fiato che ti manca per l’alta quota. E allora, si pensò lo scorso anno, cosa c’era di meglio del clenbuterolo?

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