Sono i Ticos, soprannome dei calciatori del Costa Rica, la sorpresa di Brasile 2014. È nello spirito più puro dei Mondiali, qualcosa che dura da anni, eppure non ci siamo mai stancati di stupirci ogni volta. Dopo, a malincuore, la vittima illustre dell’Italia, ora la squadra del CT Jorge Luis Pinto può aggiungere alla sua lista nera un’altra europea, la Grecia contro cui questa notte è riuscita a prevalere per 6-4 dopo i calci di rigore.
Un avversario che ad onor del vero non ha mai saputo regalare un bel calcio e che è riuscita a conquistare gli ottavi grazie solo al cuore e alla determinazione piuttosto che per tecnica. Potremmo, quindi, pensare che il Costa Rica ha meritatamente strappato il biglietto per i quarti, ma non è così. Proprio il cuore e il coraggio quasi spartano dei greci, in pratica tutto ciò in cui l’Italia ha mancato, li ha portati a pochissimo dalla vittoria quando, sotto di un gol ma forti di un giocatore in più sul campo, data l’espulsione del numero 6 Oscar Duarte, al 91′ raggiungono il pareggio con l’ex milan Socratis Papastathopoulos.
FORMAZIONI - Jorge Pinto conferma il 5-4-1 funzionale a non concedere spazi agli avversari; recuperato il centrocampista Tejeda, l’attacco è affidato a Joel Campbell, giustiziere dell’Uruguay nell’esordio mondiale.
La Grecia di Fernando Santos risponde con un 4-5-1 molto coperto, che diventa 4-2-3-1 in fase offensiva. In attacco c’è Samaras, decisivo con il rigore trasformato nella sfida contro la Costa d’Avorio, mentre a centrocampo c’è l’esperto Karagounis, unico reduce del trionfo a Euro 2004 assieme a Katsouranis che però si siede in panchina.
PRIMO TEMPO – Nei primi 45 minuti si registra solo una gran noia, motivata dalla poca qualità in campo e accentuata dalla pressione evidente sulle spalle dei giocatori. L’unica vera occasione da gol è made in Salpingidis, l’eterno eroe nazionale e unico per ora ad ispirare buone giocate. Il greco calcia al volo su un bell’assist di Holebas ma Navas si conferma ancora una grande rivelazione e devia in angolo col corpo.
SECONDO TEMPO – La partita riparte con lo stesso copione e già si incomincia a pensare ai calci di rigore ed essi arriveranno, infatti, ma non come ci aspettavamo. Il merito della Costa Rica è quello di finalizzare la prima vera occasione quando al 52′ l’ex Fulham Ruiz trova un colpo da biliardo con il sinistro. Da qui in avanti la Grecia si butta in avanti alla ricerca di un disperato pareggio con l’ingresso di Mitroglou, al posto del centrocampista Samaris, e poi di Gekas. Tra la confusione generale dettata dalla foga, lì davanti Samaras e il bolognese Lazaros provano a cercare la giocata ma nessuno riesce ad impegnare nuovamente Navas.
La svolta è al 68′: Duarte sbaglia scioccamente un intervento in scivolata e viene espulso per doppia ammonizione da Williams, che, tuttavia, nei minuti precedenti non aveva visto un netto fallo di mano di Torosidis in area. Nel finale, in 10 e esausti, i Ticos si abbassano troppo e allora al primo dei 5 minuti di recupero, irrompe Papastathopoulos che batte su respinta Navas, scegliendo il momento giusto per segnare il primo gol con la Grecia in 51 presenze. Non bastano quindi i 90′ minuti di gioco.
SUPPLEMENTARI – Niente da segnalare nei trenta minuti addizionali di gioco in cui le due squadre sono troppo stanche per creare occasioni pericolose. Da una parte la Costa Rica attende con impazienza i calci di rigore, dall’altra la Grecia non sembra nemmeno far valere la propria superiorità numerica e sciupa con Mitroglou nel finale il “gioco partita incontro”.
LA SEQUENZA – Decide l’errore di Gekas al quarto rigore, l’unico dopo i gol di Borges, Mitroglou, Ruiz, Christodoulopoulos, Gonzalez, Holebas, Campbell e il gol finale di Umana.
I primi quarti di finale dei Mondiali si giocheranno quindi sabato 5 luglio tra Olanda-Costa Rica.