La Spagna Campione del Mondo cade anche col Cile, 2-0, e saluta prematuramente i Mondiali in terra verde-oro.
Nel frattempo, alle 18 (italiane), Australia e Olanda han dato il via al secondo turno del girone B e vita ad un match molto entusiasmante e avvincente, terminato 3-2 in favore degli Oranje. Ma andiamo ad esaminare i due appuntamenti un po’ più da vicino.
AUSTRALIA 2 – 3 OLANDA (21′ T. Cahill, 54′ Jedinak (rigore) – 20′ Robben, 58′ Van Persie, 68′ Depay)
A Porto Alegre, l’Olanda conquista altri punti pesanti, ai danni di un’ottima Australia, condannata all’eliminazione dal girone. Al 20′, gli Orange aprono le danze con Robben, ma non hanno manco il tempo di godersi il vantaggio perché, dalla parte opposta, Tim Cahill, attaccante dei New York Red Bulls, si inventa una prodezza da vedere e rivedere: palla lunga per la punta che, senza pensarci su due volte, lascia partire un tiro di collo che bacia la traversa e si insacca. Che sia il gol più bello di questi Mondiali? È ancora presto per dirlo, ma sicuramente si candida per esserlo. Partita comunque nuovamente in parità e rimane tale fino al termine del primo tempo, nonostante l’Australia si mostri più intrapprendente ma anche più imprecisa sotto porta. Nella ripresa, dopo qualche cambio da entrambe le parti (tra cui Depay al posto di Martins Indi), i Socceroos si portano in avanti, grazie al rigore trasformato da Jedinak, per precedente fallo di mani di Janmaat. Tuttavia, gli uomini di Van Gaal restituiscono il favore e, passati pochi minuti dal 2-1, riacciuffano il pari con Van Persie, su suggerimento del nuovo entrato. E ancora lui, Depay, punta del PSV, fa calare il sipario al 68′ sullo stadio Beira-Rio. L’Olanda si impone per 3-2 e mette la qualificazione al sicuro.
SPAGNA 0 – 2 CILE (19′ E. Vargas, 43′ Aránguiz)
Al Maracanã di Rio de Janeiro, il Cile fa festa per la qualificazione conquistata, mentre la Spagna esce a testa bassa dal campo, consapevole di non esser arrivata lucida a questo attesissimo appuntamento e di non aver espresso al meglio il proprio gioco, che, forse, è giunto al capolinea. La partita si sblocca al 19′, quando Edu Vargas finalizza una splendida azione offensiva orchestrata da Vidal, Sánchez e Aránguiz. La Spagna è già costretta a inseguire e, prima di rispondere, deve riordinare le idee, poche e molto confuse. Ed è così che una vera reazione non arriva da parte delle Furie Rosse, che si esibiscono in uno sterile tiki-taka e subiscono il raddoppio di un Cile molto più cinico e tonico: Casillas respinge malamente l’insidiosa punizione di Sánchez, Aránguiz raccoglie il pallone e trafigge il portiere madrileno con la punta del destro. Roja al tappeto e con un piede e mezzo fuori dai Mondiali. Nella ripresa, la storia non cambia: spagnoli riversati in avanti alla ricerca del gol che riaprirebbe l’incontro ma la manovra è lenta e prevedibile e il Cile è pronto a colpire in contropiede, grazie alla velocità del Niño Maravilla e di Edu Vargas. Neanche i cambi apportati da Del Bosque hanno l’effetto desiderato, perché, 24 ore dopo Ochoa, anche Raul Bravo, estremo difensore della Real Sociedad, si esibisce in una super prestazione, parando di tutto e spegnendo le ultime speranze della Spagna. Le Fuori Rosse dicono anzitempo addio a questi Mondiali, mentre i sudamericani del Cile si giocheranno con l’Olanda il primo posto nel girone B.
Chi avrebbe mai detto che la Roja europea (sì perché come la Spagna, così la Nazionale di calcio cilena vien chiamata La Roja) avrebbe abdicato come Juan Carlos? O, in ogni caso, chi avrebbe mai detto che l’avrebbe fatto così presto, dopo sole 2 giornate? Questo non è se non uno degli innumerevoli colpi di scena che questi Mondiali celano a noi amanti del calcio.