In sette, dico sette, secondi mi sono truccata parruccata e vestita da festa, e mi sono lanciata in piazza a fare un po' di ex-public relations.
La partita, Italia - Paraguay (cosa che a stento so che esiste sulla cartina geografica, figuriamoci l'immaginarmi che ci sia anche l'omologa squadra di calcio è davvero troppo per una suora milanese), è finita 1 a 1, ma sinceramente non debbo parlarvi di questo.
Ho, come di consueto, avuto modo di salutare e di essere salutata (sempre con un profondo inchino da parte di tutti, roba che uno si è rotto la caviglia nel tentativo e che un'altro gli si è accasciato addosso a pecorina, nel delirio generale) e di aggiornarmi sulla vita di persone poco interessanti che non vedo da un'anno.
Il tutto è stato discretamente piacevole, ma neanche di questo voglio parlarvi.
Intendo invece mettere fucsia su bianco le mie considerazioni da nobildonna meneghina:
1. lì, a parte gli adulti, ero decisamente la più vecchia, seppure io non conti ancora 23 calendari alle mie spalle; sono comunque la più soggetta all'invecchiamento solare e alle rughe d'espressione. Forse è meglio, come il mio cuore progetta, che questo sia l'ultimo anno che vedo sto postaccio.
2. sentirmi chiedere: "ma hai trovato la...figa, a Milano?", non ha prezzo. E devo dire che mi ha disgustato non poco rispondere di sì, senza però dir loro che l'unica che ho trovato è la mia, proprio "right in front of you" e così per dirla "right in mezzo alle mutande", ma questa è l'ardua vita di una suora tornata nella brughiera brulla dell'interland veneto.
3. nonostante la coazione a sbafarmi una bella passera che sentivo nell'aria (sebbene fossi riparata dalla cuffia e dall'abito monacale, dannato tempo di merda, roba che l'estate dovremo posticiparla a luglio) ho comunque pensato che a uno dei miei Carramba Boys avrei fatto volentieri una pompa, ma anche più di una.
Soddisfatta quindi di non rimanere più traviata da quella minaccia alla vita clericale che è l'eterosessualità.
Che dio salvi la regina.
Ci si aggiorna domenica prossima...per i mondiali, ovviamente.
Per tutto il resto, ci sentiamo domani.