di Andrea Tuttoilmondo
Cassano 7,5 – L’attaccante doriano sorprende i suoi ospiti commentando così la prestazione degli azzurri: «Ritengo che l’Italia meritasse di più. Con una formazione diversa avremmo goduto di maggior spinta sulle fasce». E’ la prima volta che Antonio Cassano mette insieme due frasi indovinando tutti i congiuntivi e i condizionali. Il ‘pibe’ di Bari vecchia, inoltre, conferma di aver ritrovato l’amore verso la nazionale sfoggiando sulla torta nuziale una coppia di sposini raffiguranti Grella e Bresciano.
Balotelli 6 – Reagisce male quando sente dire alla fidanzata: «Ora metto fuori la spazzatura». Interpretando quella frase come una sua imminente sostituzione, e ancor prima di chiarire l’equivoco, Balotelli è già in mutande sul pianerottolo e ha già mandando a quel paese l’intera scala B del suo condominio.
Cassani 5 – Il numero 16 rosanero oggi è distratto e non convince. Poco reattivo e pesante sulle gambe, scatta sempre in ritardo. Lento e puntualmente in affanno rispetto al suo diretto avversario, dopo appena venti minuti di gara decide di lasciar perdere e farsi un bagno: il gioco del fazzoletto sulla spiaggia non fa per lui.
Totti 7 – Il capitano giallorosso pecca d’ingenuità quando, convinto che si tratti di un gruppo dance latino-americano, acquista per 100 euro un cofanetto con 10 cd dal titolo “Las vuzuvelas”. Dopo 15 ore ininterrotte di ‘tifo’ sudafricano a tutto volume, Totti pone fine alle sofferenze dei vicini di casa… sparandogli. Erano della Lazio. Il romanista si pente, e attraverso le pagine del suo sito chiede scusa scrivendo: “Vendesi cofanetto introvabile delle Las Vuzuvelas”.
< le pagelle della prima partita
Dietro gli undici in campo guidati da Lippi e gli integrati panchinari, c’è un’altra Italia – una nazion(al)e svanita a cui vogliamo dare risalto. Con il massimo spirito patriottico, essendo impossibile non parlare (perchè? – non saprei) del Mondiale sudafricano e delle imprese azzurre, si è deciso di segnalare una divertente nota con la votazione demenzial-letteraria di Andrea Tuttoilmondo sui giocatori che al mondiale non ci sono, non ci sono arrivati, dovevano esserci (così si disse, con deontica speranza) ma rimasero a casa. Come tutti noi.