Mondiali: Robben da matti, Olanda ai quarti di rimonta

Creato il 29 giugno 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

All’Estádio Castelão di Fortaleza, l’Olanda batte 2-1 il Messico e strappa il pass per i quarti. Succede tutto nella ripresa, in particolare negli ultimi minuti di gara: El Tricolor si porta avanti ad inizio secondo tempo, poi Ochoa fa il massimo prima di inchinarsi al destro potente e angolato di Sneijder (88’) e alla perfetta trasformazione di Huntelaar (94’). Ora occhi puntati su Costa RicaGrecia: la vincente se la vedrà con RVP & co il 4 luglio a Rio de Janeiro.

Olanda 2 – 1 Messico (88’ Sneijder, 94’ Huntelaar – 48’ dos Santos)

Il primo tempo è molto intenso, nonostante l’elevata temperatura e umidità: un Messico più intraprendente e pericoloso mette alle corde l’Olanda, con Héctor Herrera, Giovani dos Santos e Oribe Peralta, bravi a penetrare più volte nella difesa avversaria e a impensierire Cillessen. Dal canto loro, gli Oranje soffrono il caldo e hanno a che fare con gli infortuni di De Jong, costretto a lasciare il campo per Martins Indi, e di Wijnaldum. Poca Olanda, quindi, nei primi 45’ di gioco, anche se può recriminare un calcio di rigore dubbio non dato per fallo su Robben sul finire del tempo.

La ripresa si apre col meritato vantaggio per El Tricolor ad opera di uno dei più propositivi: Giovani dos Santos, trequartista del Villarreal, si fa largo tra gli avversari per poi bucare Cillessen dalla distanza con una conclusione potente e angolata. Il gol manda in visibilio pubblico, panchina e giocatori messicani, ma la partita non è ancora finita, anzi c’è ancora molto da giocare. Gli Orange, infatti, attaccano a testa bassa e si scoprono, ma son consapevoli di non aver altra scelta. Tuttavia, la squadra di Miguel Herrera si copre molto bene e può vantare uno dei migliori portieri del torneo, Ochoa: Memo, com’è chiamato l’estremo difensore ex Ajaccio, si conferma in gran forma, nonché molto appettibile come parametro zero, quando al 57’, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, nega il pareggio a De Vrij, mostrando dei super riflessi. Poi il palo fa il suo, allontanando la sfera dalla porta. Olanda sfortunata e che, in questi ultimi minuti di gioco, si aggrappa ai guizzi di Robben, alla fantasia di Sneijder e al fiuto del gol di Klaas-Jan Huntelaar, subentrato a RVP, quantomeno per prolungare la gara ai supplementari. Ma alla fine, non ce n’è bisogno perchè gli sforzi prodotti vengono premiati: da un nuovo corner, Wesley Sneijder sfrutta al meglio la sponda di Huntelaar, fulminando Ochoa con una conclusione rabbiosa ma angolata. Primo gol per lui a questi Mondiali brasiliani. Gli uomini di Van Gaal ci credono e continuano ad attaccare anche nei 6’ di recupero fino a trovare l’episodio decisivo: classica serpentina di Robben e solito movimento a rientrare sul sinistro, Marquez, probabilmente provato, entra in ritardo, buttandolo giù. Per Proença è rigore e, dagli undici metri, la punta dello Schalke 04 firma la rimonta e la qualificazione ai quarti.

Top – Arjen Robben: l’ala del Bayern Monaco è l’uomo più in forma dell’Olanda. Il caldo si fa sentire, l’umidità pure ma lui corre, dribbla, manda in gol e segna, come se nulla fosse. Van Gaal cosa può volere di più da lui?

Flop – Rafael Marquez: rovina la buona prestazione e fa calare il sipario al Castelão con quell’ingenuità nel finale. Per il resto, non sfigura ma ai Mondiali quell’errore pesa, e non poco, se consideriamo anche la sua esperienza dall’alto dei 35 anni.


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