Mondo Rosa Shokking intervista VIVIANA PICCHIARELLI

Da Vivianap @vpicchiarelli

Reale Virtuale – Ritratti di donne nell’era digitale

Esce Reale Virtuale: racconti di donne diverse (reale) accomunate però da un rapporto stretto con la rete, con il web (virtuale). Ritratti femminili in cui, in alcuni casi, è facile riconoscersi. Parliamone con l’autrice, Viviana Picchiarelli

Chi è Viviana Picchiarelli ? Sono umbra, classe 1979, sono imprenditrice nel campo dell’internazionalizzazione, mi occupo, quindi, di traduzioni e interpretariato per aziende, case editrici, enti pubblici, privati. Sono un’appassionata di libri, tutti, indistintamente. Da qualche tempo, poi, ho iniziato, in punta di piedi, a scrivere, prima partecipando a diverse antologie e ora firmando un’opera completa: REALE VIRTUALE – ritratti di donne nell’era digitale, a cura di Costanza Bondi, pubblicato da BERTONI EDITORE, tredicesima pubblicazione a marchio WOMEN@WORK, il gruppo letterario fondato e coordinato dalla Bondi. Le donne (di età ed esperienze diverse) e la rete: cosa ti ha spinto a scrivere di questo rapporto nel tuo libro “Reale Virtuale”?
È presto detto. Vivo in simbiosi con pc e internet da almeno una decina d’anni, ossia da quando sono entrata nel mondo del lavoro, pertanto il punto di partenza, per me, per scrivere di donne, non poteva che essere quello del rapporto tra il reale e il virtuale per affrontare il tema delle interazioni della tecnologia con il quotidiano di ognuno di noi e dell’impatto che esse stesse hanno. Quali “tipologie” di donne ritroviamo in questa raccolta di racconti?  
Precarie o affermate professionalmente, perdutamente innamorate o volutamente sole, in cerca della realizzazione professionale o di quella personale, dilaniate dai rimorsi o perse nei rimpianti, fiduciose nelle seconde opportunità o pronte a rimettersi in gioco. Un po’ come tutte noi, del resto.

Ti riconosci in una di queste donne?
Volutamente ho scelto di non identificarmi in toto con nessuna delle “mie donne”, a ognuna ho “regalato”, però, qualcosa di me: frammenti di un passato più o meno difficile da dimenticare, proiezioni di un futuro atteso o temuto, ovviamente il tutto è passato attraverso la “centrifuga” della narrazione con la quale ho rivisitato, corretto e, non di rado, deformato questi aspetti.
L’uomo nel libro ha un ruolo marginale ma è spesso il motore di  una nuova vicenda. Quanto conta questo aspetto nel rapporto fra le donne e il web?
Per come oggi è strutturata la società, penso, con convinzione crescente, che le dinamiche relazionali uomo-donna siano sostanzialmente le medesime nel reale così come nel virtuale. Cambiano il palcoscenico e le scenografie, ma gli attori sono gli stessi.
Una citazione, precede il tuo romanzo: “La creatività e l’innata facilità nell’utilizzo delle nuove tecnologie informatiche possono innescare meccanismi di trasformazione sociale a livello globale. Possibilità, queste, non attuabili nelle società statiche e patriarcali delle epoche precedenti” (Rita Levi Montalcini e Giuseppina Tripodi).
Pensi sia un buon momento per una trasformazione sociale?
I presupposti ci sono tutti, ma certi retaggi culturali unitamente a un diffuso terrore nei confronti di tutto quello che sfugge al controllo e che possa in qualche modo dare troppa voce e spazio a un numero crescente di persone, fanno sì che si faccia fatica a spingere sull’acceleratore per dare una svolta a questa nostra società. Ed è un peccato. La rete e, per estensione, il virtuale, possono davvero rappresentare degli strumenti di crescita e trasformazione sociale ma anche culturale ed economica.
Grazie Viviana e buona lettura

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