MONDOMERLOT, chimica no grazie!

Da Trentinowine

Come da tradizione durante l’ultimo fine settimana di ottobre (23, 24 e 25), torna ad Aldeno, borgo antico poco a sud di Trento sulla Destra Adige, MONDOMERLOT. E questa volta è un ritorno che porta con sé qualcosa di rivoluzionario: da quest’anno, infatti, la manifestazione bandisce completamente le sponsorizzazioni erogate dalle dodici sorelle della chimica di sintesi, che per anni hanno finanziato una fra le più prestigiose mostre vinicole italiane e senz’altro la più prestigiosa del Trentino. Un’ombra che ha sempre pesato su questa rassegna, minandone in parte la credibilità.
MONDOMERLOT, quindi, ora lancia un segnale di rottura e interrompe il rapporto consolidato con le opulente multinazionali dei pesticidi. E’un gesto concreto che vale più di mille dichiarazioni di intenti, più di mille brochure patinate, più di tante chiacchiere e chiacchiericci sulla sostenibilità e sul vino naturale. Più di mille Festival del vino. E’ un gesto di rottura che segna un cambio di passo non solo per i Merlot di Aldeno ma per tutto il Trentino.
Non so se questa scelta coraggiosa – coraggiosa anche, ma non solo, perché immagino sia costata molto agli organizzatori nella costruzione del budget – abbia a che fare con il fatto che Aldeno è anche la patria e la casa del nuovo presidente bio-vegano di Consorzio Vini del Trentino – e presidente della locale Cantina Sociale – Alessandro Bertagnoli. Non so se abbia a che fare con il recente cambio al vertice dell’amministrazione comunale, a cui fa capo l’organizzazione della Mostra, che ha portato all’elezione di uno stravagante, per fortuna stravagante, e anticonformista sindaco autonomista, Nicola Fioretti (“Abbiamo voluto dare uno segnale forte di rottura e calare la manifestazione dentro il contesto urbano,  farla diventare un’opportunità e un patrimonio del nostro tessuto economico e sociale“).
Forse entrambe le cose. Ed entrambe le cose, insieme ad altre, raccontano di un Trentino che sta cambiando, magari lentamente, ma sta cambiando. In meglio. Questo è il Trentino che mi piace. Come e anche di più del Merlot, che pure mi piace e anche tanto e di cui scriverò diffusamente nei prossimi giorni.