Mondovisione - Luciano Ligabue

Creato il 07 marzo 2014 da Rocco Cantatore

“Mondovisione” di Luciano Ligabue è per me il disco degli anni 2013/2014, un disco che dal giorno della sua uscita ad oggi ho consumato tanti sono stati gli ascolti. Anzi a dire il vero è stata la mia unica colonna sonora di questi mesi.
Parlare di questo lavoro è impresa ardua dal momento che “Mondovisione” è se non il migliore uno dei migliori dischi della produzione del Liga; comunque dopo ripetute riflessioni tento una sorta di analisi approfondita su questo capolavoro artistico. Personalmente lo ritengo il miglior lavoro fatto da Luciano nella sua lunga carriera, anche se alcuni lo mettono alla pari dei dischi più importanti prodotti nel corso degli anni come quelli delle origini. “Mondovisione” per la qualità dei testi e per la musica espressa è opera d’arte senza precedenti nella produzione di Ligabue. Un disco dove a livello testuale sono miscelate tematiche sociali e introspettive che fanno il vissuto dell’autore condite con un tessuto musicale prettamente rockettaro. Il tutto è una esplosione di suoni e parole che ci riappacificano con la musica italiana spesso (e ultimamente ancor di più) bistrattata e di poca rilevanza.
Come lo stesso Ligabue in una recente intervista ha enunciato, le canzoni non si spiegano e ognuno può interpretarle secondo i propri canoni conoscitivi. Di seguito provo a dare interpretazioni del tutto personali ai singoli brani che compongono l’intero album cercando l’essenza stessa in alcuni passaggi descrittivi.
IL MURO DEL SUONO   
Un tappeto sonoro da rock puro nello stile più aggressivo possibile per quanto riguarda la canzone italiana con chitarre distorte nella piena tradizione del genere accompagnano uno dei testi più “politici” presenti in questo album giocato sulle varie contraddizioni che ci circondano e con un’accusa ben specifica che chi deve pagare (per errori o malversazioni) non ha mai pagato.
“il vampiro non cambia pistola alla tempia non chiede scusa per tutto quel sangue chi doveva pagare non ha mai pagato per la carestia chi doveva pagare non ha mai pagato l'argenteria chi doveva pagare non ha mai pagato”.
SIAMO CHI SIAMO
Musicalmente siamo ancora in territorio rock anche se meno brillante e meno aggressivo del precedente. Un brano “intimista” che indica volersi il proprio bene per riuscire a stare in mezzo alla società odierna. E’ un brano questo che mostra la vasta cultura e le buone letture del Liga “nel mezzo del cammin di nostra vita/mi ritrovai a non aver capito”, “la nebbia agli irti colli forse sale” citazioni mediate dai grandi della nostra letteratura.
“conosco le certezze dello specchio e il fatto che da quelle non si scappa e ogni giorno mi è più chiaro che quelle rughe sono solo i tentativi che non ho mai fatto”.
IL VOLUME DELLE TUE BUGIE
Ancora ritmi accelerati con basso e batteria a farla da padrone. Letterariamente è una lettera scritta per un amore scaduto in bugie. Forse il brano meno importante dell’intero lavoro che vuole essere un riempitivo.
“E continui a dire al mondo che ogni uomo vale un altro(…)e continui a dire al mondo che le cose sono chiare ce la fanno solo i duri che chi spera si fa male e tu oramai sei dura dentro molto più di quel che basta non ti possono far niente niente amore niente guasti”.
LA NEVE SE NE FREGA
E’ uno dei brani che più mi ha colpito, forse per il semplice fatto che avevo già letto il libro dallo stesso titolo e mi era piaciuto molto. Sonorità calde per una canzone d’amore dolce e passionale.
“io ti guardo negli occhi hai le ciglia bagnate e prometti di tutto e nevica ancora da togliere il fiato”.
IL SALE DELLA TERRA
E’ stato il primo hit di questo album e ad onor del vero meritatissimo per la semplicità con cui riesce ad esprimere attraverso una serie di fotografie il vissuto dell’umano intero. Il peggior vissuto potremmo dire (e in questo caso siamo ancora dalle parti di un “politico” d’accusa) dove si evidenzia tutta la negatività del genere umano e della società che ha prodotto: “Siamo la Montblanc con cui ti faccio fuori” con tutto quello che questa secca sentenza può significare.Musicalmente è ancor rock.
“Siamo l'arroganza che non ha paura Siamo quelli a cui non devi chiedere fattura”.
TU SEI LEI
Altro brano che mi ha molto affascinato per la musicalità e per la pregevolezza del testo: una dichiarazione d’amore d’altri tempi; l’amore eterno.
“Dopo tutti questi anni io non smetto di guardarti qualche volta ancora a bocca aperta”.
NATI PER VIVERE (ADESSO E QUI)
Ancora rock puro e mai come in questo caso è la musica a primeggiare e il testo a fare da accompagnamento. Un testo che esprime tutta la rabbia per dover vivere in un contesto poco umano.
“le promesse che ti han fatto sono andate a male la tua miccia è corta non sai quando la tua rabbia esploderà”.
LA TERRA TREMA, AMORE MIO
Come lo stesso Ligabue ha affermato è un brano scritto subito dopo il terremoto dell’Emilia, una dichiarazione d’amore per la propria terra che si accompagna alla dichiarazione d’amore per la propria famiglia. Il primo brano con sonorità lente e non poteva essere diversamente visto il tema trattato. Brano che mi ha colpito molto.
“la terra trema amore mio staremo sempre un po' più svegli se stiamo stretti stiamo in piedi un poco meglio
tu che hai bisogno di me che ho bisogno di te ognuno con le sue risposte date da Dio”.
PER SEMPRE
Una dichiarazione d’amore che solo il Liga poteva esprimere. E’ la storia dei suoi genitori, è quell’amore eterno sempre cercato e che nelle coppie di una volta primeggiava sopra ogni altra cosa.- Un amore condiviso per tutta la vita e insegnato ai propri figli che il più delle volte, mi vien da dire, non ne hanno fatto buon uso. Musicalmente rientra nella tradizione musicale del Liga e sicuramente sarà uno dei più acclamati durante le esibizioni dal vivo.
“Per sempre solo per sempre cosa sarà mai portarvi dentro solo tutto il tempo per sempre solo per sempre c'è un istante che rimane lì piantato eternamente”.
CIO’ CHE RIMANE DI NOI
Testo meraviglioso (sembra e in realtà lo è, una poesia) che parla della perdita in generale (e di una separazione in particolare) con un tappeto sonoro ipnotico a fare da accompagnamento. Brano che presto diventerà un hit.
“è un natale molto duro sembra vuoto dentro su ogni tuo regalo non c'è scritto niente quando sai com'è l'abisso non sei più lo stesso ti tieni un po' più stretto a chi ti tiene stretto
però alla fine di questo dolore sarà fin troppo alla luce del sole ciò che rimane di noi cosa rimane di noi però alla fine di questo dolore dovremmo sempre comunque contare su ciò che rimane di noi cosa rimane di noi”.
CON LA SCUSA DEL ROCK’N’ROLL
Lo dice lo stesso titolo rock’n’roll puro giustificato dal testo che in sintesi è la giovinezza e la carriera del cantante di Correggio.
“Con la scusa del rock'n'roll ho rimandato tutti gli anni a più tardi cercando di ballare sopra i ricordi con il volume come fossimo sordi”.
SONO SEMPRE I SOGNI A DARE FORMA AL MONDO
Ennesima dichiarazione d’amore, ancora una volta una poesia supportata da una melodia tutta italiana.
“Sono sempre i sogni a dare forma al mondo sono sempre i sogni a fare la realtà sono sempre i sogni a dare forma al mondo e sogna chi ti dice che non è così e sogna chi non crede che sia tutto qui”.


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