Monferte Irpino: profughi gettano il cibo?

Creato il 20 gennaio 2016 da Yellowflate @yellowflate

Immigrazione, a Monteforte Irpino profughi gettano il cibo dal balcone per protesta, 25 militari per mantenere l'ordine pubblico, il Coisp: "Cibo e uomini sottratti a chi ha veramente bisogno. Vergogna"

"Cibo gettato in strada, uomini delle Forze dell'Ordine sottratti al territorio. Cibo e uomini che avrebbero potuto e DOVUTO essere destinati a chi ne ha davvero bisogno. E sono in tanti, in Italia, ad aver bisogno di entrambe le cose. Troppi gli italiani ormai indigenti, troppi gli impegni sul fronte della sicurezza, perché possiamo tollerare oltre lo scempio dei profughi che, quando non vanno a spendere i soldi che lo Stato gli regala con le prostitute o sbronzandosi o giocandoli ai videopoker, trascorrono il tempo a protestare. Sono abusi gravissimi verso la dignità di chi soffre sul serio e verso i cittadini che pagano di tasca propria per mantenere gli immigrati di cui nessuno pare occuparsi, ma che pesano come macigni sulle spalle della gente comune e sulle nostre incombenze. Venticinque uomini per sedare una protesta di profughi... noi venticinque uomini tutti insieme non li vediamo neppure per fare i turni notturni di volante in una grande città assediata dai delinquenti!".

Furioso commento di Franco Maccari, Segretario Generale del Coisp, Sindacato Indipendente di Polizia , dopo le notizie giunte da Monteforte Irpino, dove una rivolta di oltre 120 migranti ha impegnato sette pattuglie dei Carabinieri chiamati a mantenere l'ordine pubblico. Ben 25 uomini intervenuti dopo che i profughi hanno iniziato a protestare per diversi motivi. Anzitutto per il mancato pagamento del pocket money, il contributo giornaliero di 2 euro e 50, poi per le condizioni all'interno dello stabile che li ospita, ed infine per il cibo che viene somministrato e che non sarebbe di loro gradimento, tanto che i migranti lo hanno gettato dal balcone.

"E' davvero indecente che non si intervenga per dare risposte severe di fronte ad atteggiamenti simili - insiste il Segretario Generale del Coisp -, conferma una volta di più la volontà di abbandonare sulle sole spalle dei cittadini tutto il peso delle conseguenze legate ad un'accoglienza di massa, senza regola alcuna se non quella di continuare ad oliare la macchina mangiasoldi che il sistema è diventato a beneficio di pochi".