Mongerbino, Bagheria, Sicilia, Italia, Mondo: come abituarsi alla bruttezza?

Creato il 15 aprile 2014 da Stupefatti

di Sigismondo Venceslao

Avevo 30 anni, ero appena tornato dal profondo nord e, come spesso mi succede, non avevo una visione futura della mia vita e vivevo alla giornata. Ero tornato in quella terra imbruttita e violentata dal cemento e dall'indifferenza che mi ha dato natali, pasque e pasquette all'insegna delle manciate luculliane e dei bagordi alcoliche. Adesso iniziava una nuova fase, volevo portare il verbo della cooperazione e del volontariato sfidando l'apatia, l'indifferenza e il mal costume. Naturalmente, per sopravvivere al meglio, mi sono dato alla movida nell'arco di interminabili serate-nottate. Sbevazzate e cazzeggio sconclusionato. Tiravo tardi la sera. Tanto il giorno dopo non si lavora nè tanto meno si studia perchè non serve a nulla. Una bella giornata di metà aprile venne da queste parti Valerie mia amica giramondo e bohémienne francese. Si aspettava una località amena siciliana da cartolina con tanto di carretti, mafiosi con coppola e lupara, dolci esageratamente buoni eccetera eccetera. La sua curiosità rimase inappagata. Di carretti nemmeno l'ombra. Mafiosi con coppola e lupara? Non pervenuti. E i dolci? Quelli fortunatamente c'erano. Ogni giorno il nostro panorama era il mare del Sarello (specchio di mare e spiaggia che guarda verso Mongerbino, costa di Bagheria, provincia di Palermo, regione Sicilia, nazione Italia, continente Europa, pianeta Terra) (1-2) e quella collina verde riempita di villette poco eco-compatibili che la puntellano (abusivismo criminale e mafioso tra gli anni '70 e '80, speculazione, spiagge pubbliche chiuse dietro cancelli e lucchetti privati, prepotenza fatta sistema). Lei era sorpresa dal posto e dalla sporcizia a macchia di leopardo che affiorava di tanto in tanto rendendo ancor più pittoresca la nostra "promenade" amorosa.
Quando ecco che mi chiese:

- Perchè qui è così bello ma sporco?- La gente si è abituata alla sporcizia. - Ma com'è possibile? Cosa succede?- Niente. Si muore lentamente ogni giorno. Del resto Même Paris crève d'ennui, cioè: anche Parigi muore di noia, come diceva Bécaud (2).- Mais a Parigi non c'è questo mare e questa collina. Tutto a Parigi vive di gloria passata della rive gauche fatta d'intellettuale e non reale. Qui è reale ma brutto.- Questa è la lezione dei social. Tutto il reale è brutto. Createvi e curatevi il vostro "virtuale" - Ma questo non è un reality e neanche un "social". E' la vita! Come può essere così sporco e brutto? - Tu hai vissuto nei sogni intellettuali per questo il tuo reale non è brutto.Saliamo sulla viuzza che costeggia Mongerbino e lì, quasi ad aspettarci, un pastore solitario, porta al pascolo il suo gregge.- Voilà! Ecco la Sicilia che volevo!- Già, vallo a spiegare agli automobilisti che aspettano che sia passato il gregge- Che bel panorama! Da qui si vede tutta la costa.- Ora chiudi gli occhi e immaginala tutta piena di alberi di limoni, ulivi e aranci, continua ad immaginarla e sentirai anche il profumo delle zagare che si aprono al caldo sole, ora e soltanto ora, potrai capire cosa significa, significava, la conca d'oro- Quindi questa è la conca d'oro- Già, almeno quello che ne rimane. (continua...)

NOTE1) La costa di Mongerbino è un patrimonio naturalistico di inestimabile valore sito in provincia di Palermo. Circa 5 km di costa con spiagge di sabbia, spiagge di rocce più o meno ripide, grotte, scogli e promontori. Una sfilza mozzafiato di paesaggi stupendi e meraviglie della natura nascoste dietro il nostro solito muro di schifo. Negli anni '70 e '80 la costa di Mongerbino è stata distrutta dalla follia del capitalismo abusivistico speculativo cementizio politico mafioso. Il notiziario online di Bagheria 90011 - nato nel 2006 e morto nel 2010- ci ha dedicato alcune belle inchieste. "Il mare nostrum non è più nostro" (in cui viene posto in evidenza l'annoso problema degli accessi al mare negati); "Un mare di veleni" (sulla questione della non balneabilità) a cura di Fabrizio Maggiore. Sempre Maggiore - anno dopo anno - ha raccontato la vicenda dell'Arco Azzurro (nella foto) (1bis), una straordinaria ricchezza paesaggistica - utilizzata anche in un celebre spot dei "baci perugina" - deturpata da un'orribile ecomostro abusivo che è stato abbattuto nel 2010, lasciando però il sito irrimediabilmente compromesso. Leggi qui, qui e qui

1-bis) Una foto del post è l'arco azzurro ritratto negli anni '50 da Fosco Maraini, antropologo e padre di Dacia Maraini. Leggi qui il post di Reportage Sicilia da dove ho preso la foto. 

2) In un post del blog di Fabio Cirello, blogger di queste zone, c'è una splendida poesia su Mongerbino. Questo l'incipit: 

Mongerbino sembra un leone addormentato,
accucciato a protezione di una natura un
tempo incontaminata. La strada che percorre
tutta quest’area è una lingua d’asfalto stretta
e divorata da auto, case e ville abusive: è que-
sta la nuova faccia della costa di Capo Zafferano.
La primavera siciliana è tornata, coi limoni e
gli ulivi che rifioriscono in quella conca che
un tempo fu d’oro. Il leone è sempre lì, in-
quietante e confortante presenza.
Sotto di lui hanno fatto scempio: il paesag-
gio è stato stravolto senza criterio dalle spe-
culazioni edilizie che hanno reso ricchi i
“pezzi da novanta”, che qui si son fatti il
buen retiro. Altrettante cattedrali nel deserto,
all’ombra d’un bosco che dalla cima della
montagna arriva silenzioso fino al mare,
quell’arco azzurro che ha ispirato la costru-
zione di un omonimo ristorante biecamente
sul mare. (continua qui)


3) Frase estratta da questa canzone: "Et maintenant" di Gilbert Becaud. C'è pure una cover di Franco Battiato

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