Pubblicato il 12 luglio 2012 con Nessun Commento
L’isola di Ischia è stata la cornice della decima edizione del Global Film e Music Fest di Pascal Vicedomini.
Il Festival è stato inaugurato la scorsa domenica con una cena alla Colombaia, la nota residenza estiva di Luchino Visconti acquistata dal regista negli anni Sessanta, dove è stata allestita la mostra fotografica di Richard Young in onore di Elisabeth Taylor.
Alla kermesse estiva più attesa dell’anno hanno partecipato grandi star del panorama internazionale.
Tra le donne più ammirate la quasi cinquantenne Monica Bellucci, una delle poche dive ancora esistenti. Aria sognante, dress-code retrò ma sempre molto molto femminile, Monica è strepitosa, nonostante gli anni che passano e una linea un pò arrotondata.
Monica Bellucci ha partecipato all’evento per ricevere l’Ischia Award Actor of the Year al Regina Isabella, lo storico hotel che da anni ospita la manifestazione. L’attrice ha appena finito di girare un film a Istanbul con il regista iraniano in esilio, Bahman Ghobadi. Una pellicola, “Le stagioni del rinoceronte”, che qualcuno vuole già gettonata anche per la Mostra di Venezia. «Per me è una grandissima ricchezza lavorare con registi che appartengono a culture diverse. Il film lo abbiamo girato a Istanbul perché Gobhadi dopo il suo ultimo film, «I gatti persiani», presentato a Cannes nel 2009, non può più rientrare in Iran».
La Bellucci ha anche da poco girato la commedia al femminile di Dàniele Thompson, “Gente che si bacia”. «Una bella esperienza che mi ha arricchito molto, anche perché di solito quella dei registi è una realtà al maschile. Le donne hanno un modo diverso di raccontare le cose».
In attesa di tornare a lavorare in Italia, la Bellucci esprime affetto per il suo Paese e sulle problematiche legate alla situazione in cui versa Cinecittà Studios, commenta: ”Cinecittà è un patrimonio culturale sognato ed amato dal mondo intero ed è molto triste quanto succede anche se, a mio avviso, non è che la conseguenza logica di una crisi più ampia del cinema italiano. In Francia si producono oltre 200 film, in Italia solo 50. Questo perché in Francia, a differenza del nostro Paese, lo Stato esiste e c’è protezione per tutto cio’ che e’ cultura. Quando mi chiedono se oggi esiste una nuova Cardinale o un nuovo Mastroianni rispondo sempre che per scoprire i talenti ci vogliono anche nuovo Fellini, un nuovo Visconti, un nuovo De Sica. E dove sono?”.
Ad alcuni queste esternazioni potranno sembrare poco nazionalistiche, eppure sono tanti gli attori e i registi che la pensano così. Anche Stefano Accorsi, attore di grande talento, sta lavorando moltissimo in Francia a scapito del cinema italiano. Ricordiamo poi la denuncia di Nanni Moretti all’apertura del Festival di Cannes quando condannava il disinteresse italiano per la cultura cinematografica, esprimendo invece parole di ammirazione e di encomio per la Francia.
Le provocazioni (vere o presunte) importano poco, ciò che conta è il desiderio di tutti noi di veder maggiormente valorizzato il patrimonio artistico italiano in tutte le sue forme. Speriamo solo che questo avvenga al più presto e che le voci di denuncia alzate in questi anni non siano vane.
di Angela Laurino