Ok, ora la pianto di parlare di me in terza persona, manco fossi una star su Twitter.
Bar della palestra.
Io, l’Amoremio e l’Istruttore a prendere il caffè prima di dedicarsi all’attività di girare come caprioli impazziti sopra lo step.
L’Amoremio, da vero gentleman, paga il caffè a tutti con una banconota da 5 euro.
Io strabuzzo gli occhi e devo fare una faccia davvero stramba, perché si girano tutti a guardarmi.
Il ragazzo del bar prende i soldi e si gira verso la cassa per dare il resto.
Nel mentre tiro per il gomito l’Amoremio: “Psss!!! Ehi!! Ma che…”
“Eh?”
“Ma che hai pagato con una banconota finta?”
“Ma che dici?”
“Ma… ma… sembravano soldi del Monopoli!”
Interviene l’Istruttore: “ma dai, sono i nuovi 5 euro! Non li avevi mai visti? Eppure sono in giro da un po’!”
Io?
No.
Mai.
Giuro.
“Amore, ti pare che pagavo coi soldi finti?”
“…”
“E poi semmai c’avevo una banconota da un milione di euro, mica da cinque!”
E tutti giù a ridere.
Sei così naif!
Sei la solita mattacchiona!
Avete presente l’emoticon giapponese con la gocciolina sulla testa? Io.
Oh, io non lo sapevo e non le avevo manco mai viste. Non sapevo delle polemiche perchè son più piccole e distributori e macchinette le schifano. Se me le avessero date al supermercato avrei reagito come quella volta che la cassiera mi rifilò una moneta albanese al posto dei due euro. Abbèlla, che robba è questa?
Io vivo nel mio mondo, chiaro?
Ehm.
E ci vivo pure bene. Quasi sempre…