Tra il pubblico molti genitori con i propri piccoli, ma mi è chiaro fin dai primi istanti che quello che sto vedendo non è uno spettacolo per bambini.Monsieur David è un vero artista. Come un intuizione può creare una magia? Lui c’è riuscito.
“Feet fantasy” così ama definire quello che fa, uno spettacolo fatto con fantasia e “con i piedi”, ma in questo caso non c’è nulla di offensivo, anzi! Un lavoro corporeo ed una gestualità completamente da ritrovare per una parsona che (come è normale che sia) nella propria vita quotidiana parla con la bocca e le espressioni del viso; qui, invece, si ritrova ad esprimere le proprie emozioni ed a descrivere le situazioni con solo piedi e mani.
Ad un pubblico di bambini (e al fanciullo che resta in tutti noi grandi) quelle “maschere” fatte di nasi ed occhi finti ed abiti di scena tirati fuori da quelle valige colorate, diventano personaggi veri e propri che descrivono mondi inaspettati. Quasi fossero burattini, si divertono a creare le situazioni più disparate e , quindi ritroviamo: Jessica Rabbit e il suo coniglio usciti fuori da una lavatrice, un mago un po’ imbranato che tenta di apprendere l’arte della magia, due neo fidanzatini che si innamorano e si odiano…
Ma ad un pubblico di addetti ai lavori non sfugge, invece, il lavoro fisico che c’è dietro, l’attenzione ai dettagli e la fatica di mandenere una posizione totalmente sconosciuta al nostro corpo. I gesti delle mani assecondano perfettamente quelle dei piedi che si comportano esattamente come fossero dei visi: guardano, si arrabbiano e perfino ridono (credetemi). Le dita, poi, (quelle dei piedi) quando coperte e quando no da simpatici parricchini, riescono a dare una vera e propria espressione a quel volto.
Un lavoro di ricerca minuzioso e preciso che porta ad un risultato credibilissimo e geniale.
Ho trovato anche molto interessante, la parentesi che ha visto Federica Gumina esibirsi in una danza espressiva e raffinata, quale è il tango. Tanto più complicata dal danzare da sola. Il tango è fatto di corpi che si toccano e di fiducia reciproca: la ballerina per farsi guidare deve abbandonarsi ed appoggiarsi al suo partner completamente. Ma qui, essendo lei sola, ha trovato una dimensione tutta sua, introversa ed intimista di intendere questo ballo.
Uno spettacolo, insomma, fortemente consigliato, non solo ai più piccoli, ma anche a tutti coloro che per una quarantina di minuti hanno voglia di immergersi in un mondo “fatto con i piedi” e farsi trasportare dalla magia di un’intuizione.
Tea Milani
Monsieur David vi aspetta ancora al Fringe Festival sempre la PALCO B:il 2 giugno alle 23:30 e il 17 giugno alle 22.00
E tenetelo d’occhio qui:
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