Montage of heck: la ricerca di un Kurt Cobain inedito

Creato il 03 dicembre 2014 da Retrò Online Magazine @retr_online

Il 2015 deve ancora iniziare ma già si annuncia come un anno interessante per i fans dei Nirvana. La HBO, infatti, ha annunciato l’uscita di Montage of Heck, documentario incentrato sulla vita del cantante, chitarrista e icona del grunge Kurt Cobain.
Non passa inosservato il fatto che si tratti del primo documentario autorizzato dalla (discussa) famiglia al completo del musicista; è stato proprio grazie a questo sostegno che il regista Brett Morgen ha avuto accesso a materiali personali che nessuno, prima d’ora, aveva potuto visionare. Una raccolta che ha lasciato Morgen senza parole: registrazioni, video, fotografie, scritti e opere d’arte di varia natura che rivelano un Kurt Cobain molto diverso da quello ormai scolpito nel pantheon della musica, al punto da dipingere, secondo il regista, “an intimate portrait of an artist who rarely revealed himself to the media”. Di qui il nome “Montage of heck”, utilizzato da Cobain stesso come titolo per un collage sonoro che unisce registrazioni musicali e suoni vari mescolati con parti dei primi demo dei Nirvana. Un’opera nascosta, che probabilmente in pochi conoscevano fino al recente annuncio della HBO.
Bastano queste poche anticipazioni per capire cosa aspettarsi: Morgen non vuole ritrarre il Cobain patinato che si trova sulle copertine delle riviste di settore e sui poster degli adolescenti di mezzo mondo. Vuole ritrarre il Cobain curioso, pronto ad ogni sperimentazione, dotato di una mente contorta ma allo stesso tempo affascinante. Il Cobain intimo, che può dire di conoscere solo chi ha davvero potuto condividere con lui una parte della propria vita.

Si tratta di un progetto ambizioso, questo è poco ma sicuro; è fin troppo facile cadere in generalizzazioni e banalizzazioni quando si tratta di una delle figure cardine della scena rock degli ultimi venticinque anni, soprattutto se a ciò si aggiunge una morte la cui dinamica, a vent’anni di distanza, non è ancora del tutto chiara.
La figura semi-leggendaria di Cobain ha dato vita, nel corso degli anni, ad un cospicuo numero di opere, che in alcuni casi hanno voluto tracciare una panoramica completa della vita del grande artista, mentre in altri si sono concentrate sui suoi ultimi giorni di vita ed in particolare sulle controversie riguardanti la sua morte. Si ricordano il documentario Kurt & Courtney, diretto da Nick Broomfield; i libri Who killed Kurt Cobain? e Love and death: the murder of Kurt Cobain, di Ian Halperin e Max Wallace; la biografia Heavier than heaven di Charles R. Cross. Impossibile, poi, non nominare Michael Azerrad, che pubblicò Come as you are: the story of Nirvana prima della morte di Cobain, per poi ripubblicarlo successivamente includendo un capitolo sull’ultimo anno di vita del cantante; nel 2006, inoltre, utilizzò le registrazioni delle sue conversazioni con Cobain per il documentario Kurt Cobain: about a son.
La pubblicazione più controversa su Kurt Cobain, però, è sicuramente quella dei Diari, risalente al 2002 e consistente in una riproduzione dei quaderni personali dell’artista. L’iniziativa ha lasciato e continua a lasciare perplessi gli stessi fans, sospesi tra la curiosità di poter esplorare più a fondo la mente del musicista e l’impressione di invadere la sua privacy leggendo pagine che di certo non erano pensate per la pubblicazione.
Qualcuno potrebbe porsi lo stesso quesito anche alla vigilia dell’uscita di Montage of Heck; d’altra parte, però, lo scopo di un documentario è proprio quello di diffondere e raccontare. E, perchè no, rendere onore ad uno degli ultimi geni musicali dello scorso secolo. E questo è sempre un buon proposito.

Tags:brett morgen,hbo,kurt cobain,montage of heck,nirvana

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