Una piccola cima, ma ottimamente posizionata sulla pianura, tanto che nel periodo della grande guerra ospitava il forte di Monte Ercole, caposaldo di sbarramento, ancora oggi ben conservato e piacevolmente visitabile. Ecco dunque che, girando un po’ attorno alla cima, alla scoperta dei resti di guerra, ne vien fuori una breve ma piacevole escursione, che merita una cornice tutta sua, tra i luoghi più belli vicino a casa.
Si parte da Ospedaletto di Gemona, nei pressi del laghetto Minisini che in questi giorni è insolitamente esondato a causa del lungo perdurare del maltempo.
Consapevoli che solitudine e silenzio non saranno tra gli elementi che normalmente caratterizzano i nostri stati d’animo durante le nostre “avventure” su per le montagne, affrontiamo oggi la breve salita lungo la strada militare che passando accanto al forte procede in tranquilla salita verso la sella che separa la vetta del Monte Cumieli dallo spallone roccioso che sporge su Gemona.
Tutto il territorio è testimone di ricordi, fortificazioni e vestigia militari disseminate qua e la, che stimolano la nostra curiosità. Il Percorso è facile e lascia tutto il tempo per accrescere la nostra conoscenza dei luoghi e contemporaneamente godere di piacevoli scorci panoramici sulla pianura friulana sotto un cielo azzurro, oggi splendido alleato .
La cima erbosa si raggiunge in breve, uno spazio aperto delimitato dalle vicine cime delle Prealpi che sembrano abbracciarla tutt’attorno. Le fioriture e le temperature san tanto di primavera, anche se le montagne circostanti svettano bianche della recente nevicata.Complice la giornata, c’è un po’ di gente in giro, ma per fortuna , nei rari momenti di silenzio si può apprezzare l’eterna voce del bosco, il picchio, il cuculo.
Lasciamo la cima, lasciamo il bosco, scendiamo lungo la strada verso il verde, verso la Sella di S.Agnese. Una splendida chiesetta del XII secolo, un piccolo splendido borgo, sembra quasi impossibile che qui ci fosse una batteria di quattro cannoni.
Per rientrare al forte imbocchiamo il sentiero Naturalistico Silans, riprendiamo quota nel bosco tra crochi, con qualche scorcio sulla fiumana sassosa che scende dalla forca di Ledis. Aggirando tutto il monte, superiamo i prati di Casera Cum e in breve siamo al forte.
Il complesso fortificato comprende gallerie, montacarichi, trincee coperte ancora percorribili e merita una visita.
Scendiamo, la strada è quella dell’andata, d’obbligo una deviazione al lago Minisini. Il laghetto, uno dei ultimi esempi di formazione glaciale con caratteristiche carsiche è un sito di importanza geologica. In questi giorni caratterizzati da piogge abbondanti, il deflusso delle acque risulta piuttosto complesso, tanto da caratterizzare una insolita esondazione dall’effetto veramente particolare.Giochi di luce trasformano le ombre pomeridiane in magici riflessi, gli alberi sembrano in fragile equilibrio, sembra cerchino di aggrapparsi al cielo prima che arrivi la sera.
Serenamente consapevoli della semplice bellezza dei luoghi incorniciamo la giornata, collocandola al posto giusto tra il luoghi e i momenti del nostro andare su per i monti.