Monte Sant’Angelo – INNAMORATI DELLA BELLEZZA: ITALIA BELLA PER LEGGE (FOTO E VIDEO)

Creato il 16 febbraio 2013 da Daunianews

Riferendoci al precedente Convegno su LA CULTURA È MOVIMENTO, l’Ass. Legambiente di Monte Sant’Angelo, di cui è Presidente Franco Salcuni, continua il suo programma di attività con l’intento di legare il suo nome alla riscoperta e alla valorizzazione del nostro patrimonio culturale, inteso come espressione del territorio e del  paesaggio, di cui la Repubblica Italiana, all’art. 9 della Costituzione, “promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica e tutela il paesaggio e il patrimonio storico ed artistico della Nazione”. Affinché tale principio, basilare per una Italia che, per il suo paesaggio, nei secoli è stata la nazione simbolo della bellezza, Legambiente ha organizzato nel giorno di San Valentino, 14 Febbraio, un singolare Convegno dal titolo: INNAMORATI DELLA BELLEZZA.

ITALIA BELLA PER LEGGE. Un incontro altamente suggestivo che si è aperto con l’introduzione di FRANCO SALCUNI, il quale ha voluto ribadire la necessità di educare la gente al senso della bellezza, per cui ha intenzione di programmare, nell’ambito dei Focalari di Primavera, una serie di incontri proprio sul tema della bellezza in campo filosofico (ANTONIO GIARDINO). Ma chi ha aperto il Convegno vero e proprio è stata la Segretaria nazionale di Legambiente VANESSA PALLUCCHI, la quale ha riferito della presentazione di un disegno di legge, sottoscritto da diversi intellettuali, al nuovo Parlamento che uscirà dalle votazioni del 24-25 Febbraio. Un Progetto di legge che metta al centro di ogni programma politico-culturale il sentimento della bellezza come espressione della identità nazionale. Ciò che oggi purtroppo manca in quasi tutti i programmi politici e in quasi tutte le componenti istituzionali locali e nazionali, tanto che questa mancanza di sensibilità ha portato al degrado del territorio e del paesaggio italiano, compromettendo non solo la stabilità del suolo, ma lo stesso sviluppo socio-economico. Basta far riferimento all’utilizzo inconsiderato del suolo a scopo urbanistico, per accorgersi quanto enorme  è stato il consumo del suolo rurale da parte del cemento.

Con occhio di poeta, invece, è stata vista la bellezza da parte di RAFFAELE NIRO, il quale ha affermato che la bellezza è “intensità, verità, progetto di vita, eticità”, forma interiore come espressione dell’ignoto che si fa realtà attraverso la poesia che è sentimento, e l’arte che è l’immagine creativa. D’altronde per Raffaele Niro la poesia è anche un occhio che serve per vedere l’invisibile, cioè la bellezza di qualcosa che è in ognuno di noi. Per questo il sentimento poetico è unico, così code la bellezza è energia in divenire. I poeti sono i partigiani della bellezza ed è tempo, secondo l’Autore, investire nella bellezza, che è ordine e giustizia, anche se fino ad oggi il capitalismo ha ritenuto inutile la bellezza.

Successivamente si è passati ad illustrare alcune esperienze lavorative e creative, in cui il filo conduttore è stato il sentimento di riscoperta in se stessi e nel proprio territorio del senso della bellezza. Così GAETANO PRENCIPE, segretario della Fondazione LA DIMORA DELL’ANGELO lo ha ritrovato nella istituzione di una Fattoria sociale nella Piana di Macchia, dove l’unico capitale fondante è la terra, con i suoi alberi secolari di ulivo e con i suoi frutti naturali. Un ritorno, quindi, alla Madre Terra, verso cui ognuno di noi dovrebbe ritornare quasi a riconquistare quell’Anima Mundi di cui un tempo parlavano gli antichi  nostri progenitori. Così pure l’esperienza di ANNARITA DEL VECCHIO, nel voler far rivivere attraverso la Cooperativa Laboratorio ZARCHAR (antico nome arcaico di Gargano-roccia vulcanica), costituita da sole donne, alla ricerca del senso di appartenenza a se stesse e agli altri, come ricerca del sentimento del bello da ritrovare nella vita di ogni giorno al di là di ogni sopraffazione e differenziazione mentale, sociale e culturale.

Così come singolare è il senso della ricerca artistica condotta dal prof. CHRISTIAN DE LETTERIIS, il quale ha voluto mettere in risalto che anche nei piccoli centri di Capitanata vi è la grandezza del bello e del sublime.

Del resto chi non rimane meravigliato di fronte alla maestosità e alla bellezza di tante nostre chiese e cattedrali barocche, che spesso sono nascoste nei piccoli centri urbani, dove ritroviamo, specie nelle sculture degli altari e nelle decorazioni dei capitelli, il senso del bello e dell’arte.

Ma fra tutti gli interventi bisogna ammirare la passione e il coraggio che ha dimostrato il nostro concittadino GEGÈ MANGANO, uno chef ormai conosciuto a livello nazionale, il quale ha voluto ribadire che solo il sentimento della bellezza, che è passione e amore per la propria terra, può far rinascere una città e far in modo di fermare il flusso emigratorio dei nostri giovani. Gegè Mangano, attraverso il suo coraggio e la sua passione per il proprio paese, ha voluto far rivivere, con il suo rinomato Ristorante

Li Jalantuumene, un rione tipico del nostro paese, denominato Rione Junno, verso cui lo spinge un senso di filiale amore, oltre che un senso di autentico rapporto in cui prevale il sentimento di bellezza e di appartenenza.

Sentimento che purtroppo oggi manca nella gente, specie nei giovani. Per Gegè Mangano la bellezza è come un albero d’ulivo, in quanto esso affonda le sue radici nella terra, la stessa che è sinonimo di bellezza e di creatività. Lui che ha fatto della sua città il simbolo e l’emblema della bellezza, che prima di essere tale, è anche sentimento interiore e poesia, che trasmette in maniera originale e autentica nei suoi piatti tipici della cultura gastronomica garganica.

Ad avvalorare l’importanza che la bellezza ha avuto nel passato, dalla cultura greca, a quella romana, fino ad oggi, è stato GIULIANO VOLPE, il quale ha ribadito che nella sua formazione culturale ha privilegiato sempre la concezione del bello inteso non da un punto estetizzante, ma da un punto della cultura materiale, come  espressione d’identità di un popolo, di un territorio. Infatti la bellezza di un’opera d’arte si manifesta quando l’oggetto rappresenta e racchiude in se i valori e i significati di una cultura, di una identità che appartiene ad un popolo, ad un territorio, che poi costituisce il paesaggio di una regione, di una nazione.

Chiunque distrugge il paesaggio, distrugge se stesso e la sua cultura. Per questo oggi si parla tanto di paesaggio come “bene comune”, in quanto esso è l’espressione di una collettività in cui vi si ritrova la sua cultura e la sua identità.

Tutto ciò si ritrova nel Gruppo Folk Rione Junno, di cui il leader è FEDERICO SCARABINO, il quale attraverso la musica etnica vuole ritrovare le proprie origini, la sua identità culturale, il senso di appartenere ad una terra che nel passato ha fatto della sua bellezza la propria ragion d’essere.   Video clip ufficiale di Rione Junno “Terra di nessuno”: VIENI VIA

da 

Condividi in Facebook