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La zona vinicola
La zona vinicola intorno alla cittadina di Montefalco è un incantevole area al centro delle valli del Clitunno, del Topolino e del Tevere dove le notizie certe della coltivazione della vite risalgono agli scritti di Storia Naturale di Plinio il Vecchio, quando si descrive le uve Itriola come autoctona dell'Umbria e della zona picena.
Nel cinquecento la denominazione, ormai scomparsa, fu attribuita alla varietà Passerina, fino ad accostarla all'attuale Sagrantino, che però non corrisponde a quella precedente.
Ma già dall'anno 1000 la coltivazione della vite nella zona è ampiamente documentata in numerosissimi scritti monastici.
La natura dei terreni è siliceo-argilloso con presenza di calcare. Il clima è temperato, mitigato dalla presenza dei fiumi.
I vitigni rossi
Il Sagrantino nell'area è coltivato con certezza dall'alto medioevo ed è strettamente correlato a Montefalco più che in qualsiasi altra parte dell'Umbria.
È un'uva fresca e tannica, tra le più tanniche al mondo, che esalta il Sangiovese se non vinificato come mono varietale nel suo DOC specifico.
I suoi profumi caratteristici sono i frutti rossi, la terra e la cannella.
È coltivata su 670 ettari, e da dei risultati sicuramente nobili ed elevati.
Il Rosso di Montefalco DOC
Le uve per questa produzione devono essere il Sangiovese con proporzioni tra il 60 e il 70% in assemblaggio e il Sagrantino, presente dal 10 al 15%. all'assemblaggio possono concorrere anche le altre varietà a bacca rossa autorizzate nella provincia per il massimo della percentuale restante.
Le tipologie disciplinate sono il Rosso e il Rosso Riserva, dove il Riserva deve avere un grado alcolico minimo del 12% vol, e un invecchiamento obbligatorio minimo di trenta mesi, di cui dodici in botti di legno a partire dal 1° novembre successivo alla vendemmia.
Le rese sono stabilite per un massimo di 11 tonnellate per ettaro.
Il grado minimo alcolico per il rosso generico è stabilito per un minimo di 11,5% vol., e l'immissione nel commercio non può avvenire prima di 18 mesi sempre a decorrere dal 1° novembre.
I colori sono rosso rubino, con odori vinosi e delicati. In bocca è asciutto e delicato, dotato di un corpo equilibrato. I suoi abbinamenti naturali sono la carne alla brace, la selvaggina e gli arrosti.
Le aziende
Numerose aziende producono Rosso di Montefalco di notevole pregio seppur in un'area ristretta.
A Bevagna Adanti è un must per quel che riguarda la degustazione di questo vino.
Il suo Montefalco Rosso è vinificato con il 70% di Sangiovese e il 15% di Sagrantino, con altri vitigni della zona in assemblaggio. Di aromi fini, alle ciliegie macerati in alcol e rose appassite. In bocca è equilibrato, sobrio. Passa un anno in legno prima di incontrare le tagliatelle al ragù di piccione.
Sempre a Bevagna Antano vinifica sia il generico che il Riserva. I risultati per il primo sono ricchi di profumi di rosa essiccata, sciroppo di ciliege e erbe aromatiche. È un vino elegante, dai tannini pieni e sapido, prodotto con il 65% di Sangiovese e il 15% rispettivamente di Merlot e Sagrantino.
Si abbina allo spezzatino di agnello alle verdure.
La Riserva con lo stesso uvaggio ma con un 5% di cabernet dichiarato è di ottima fattura e alta alcolicità (14,5% vol). Il naso rivela note boisé, pellame e ferro. Elegante e sofisticato, con tannini ben presenti accompagnano il petto d'anatra.
L'azienda San Marco della famiglia Antonelli produce un complesso Riserva alla confettura di amarene, pepe nero e pellame con tannini accentuati ed eleganti da servire con il tordo in salmì.
Il rosso generico è avvolto in note boisé, mirtillo e erbe aromatiche per i bolliti misti elaborati.
Brogal Vini produce due buoni Rosso, il Riserva con i sentori di liquirizia, burro, humus e terra bagnata con sfumature balsamiche. Fresco con sapori di frutta nera in confettura da abinare allo stinco di maiale alle prugne.
Il rosso generico si apre al lampone, i funghi e il sottobosco con tannini un po grezzi. Da servire con la classica pasta e fagioli.
Arnaldo Caprai, tra le migliori aziende d'Italia, vinifica il suo Rosso con Sangiovese, Merlot e Sagrantino dagli aromi di rosa canina, ciliegie, lamponi con bocca asciutta, fresca e mediamente strutturata. In ideale abbinamento con i sughi di spuntature.
Casale Triocco produce due tipologie di Rosso, uno dalle note di frutti di bosco e liquirizia, robusto, acido e tannico che si accompagna bene con la porchetta al finocchio.
La tipologia Spoletoducale è fresco, dagli aromi di ciliege sotto spirito, non eccessivamente persistente con abbinamenti semplici come gli involtini al sugo.
Còlpetrone ha nel suo Rosso sfumature di more in confettura e caffe. Molto sapido e polposo per le pappardelle al sugo di lepre.
Di Filippo, un altro grande della zona, vinifica il suo rosso dai sentori di ciliegia e spezie dolci, dal tannino strutturato e potente da abbinare senz'altro alla polenta e le spuntature.
Ancora l'azienda Madonna Alta, produce il Rosso dagli aromi di confettura di amarene, cacao e liquirizia. Al gusto sapido è un ottimo vino per il cosciotto d'agnello.
La viola e la rosa, il ciliegio, l'eucalipto e il tabacco dolce caratterizzano il fresco e morbido rosso di Perticaia, dove il tannino equilibrato la sapidità finale incontrano il pollo in porchetta.
La nota Rocca di Fabbri vinifica il Montefalco Rosso in assemblaggio con il Montepulciano che sprigiona forti note di ciliegia e rosa, su basi vegetali e lievemente speziate. In bocca è fresco, pieno, persistente da servire in tavola con il filetto al pepe verde.
Il Rosso di Scacciadiavoli invece sprigiona la rosa rossa, amarena e melograno con una bocca sapida e leggermente mandorlata. Il buon corpo e il finale lungo è l'ideale per gli agnelli.
Da quattro generazioni Tabarrini vinifica Rossi di Montefalco fini ed eleganti, con profumi di marasca e terra bagnata per una bocca fresca e succosa. Costate di animali per lui.