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Montenegro. Ultra-destra serba contro Nato. Zicic, ‘nostri alleati sono Mosca e Belgrado’

Creato il 16 marzo 2016 da Giacomo Dolzani @giacomodolzani

montenegro_flagdi Giacomo Dolzani

Una nuova ondata di manifestazioni anti-Nato ed anti-occidentali si sta preparando in Montenegro.
In seguito alla scissione dal Partito Radicale Serbo, guidato da Vojislav Seselj e presente anche nel paese balcanico, Robert Zizic, uno degli esponenti serbi dell’ultra-destra montenegrina ha infatti fondato un nuovo movimento, il Srpski odbor Zavetnici (Custodi del giuramento serbo) ispirato agli ideali del precedente che però sarebbero da questo stati traditi.
Zicic infatti annuncia che saranno organizzate proteste di piazza contro la svolta filo-occidentale imposta al paese dal presidente Milo Đukanović, il quale sta guidando Podgorica verso l’adesione alla Nato ed all’Unione Europea, mentre, secondo il leader nazionalista, i suoi naturali alleati sarebbero Mosca e Belgrado, gli unici che sosterrebbero realmente gli interessi economici e politici del Montenegro in sede internazionale.
La politica di dialogo che Seselj, accusato di crimini di guerra e sotto processo al Tribunale penale internazionale dell’Aja, scarcerato di recente per motivi di salute, è stata infatti interpretata da Zicic e dai suoi come un tradimento della causa serba.
Sono già molte le manifestazioni che si sono svolte nelle strade di Podgorica contro le politiche atlantiste ed europeiste del premier Đukanović, i partiti di opposizione hanno infatti chiesto più volte al governo di indire un referendum, per consentire al popolo montenegrino di esprimere la propria volontà a riguardo di un’integrazione nella Nato, un’alternativa questa che l’esecutivo non ha però mai mostrato intenzione di prendere in considerazione.
Nonostante i sondaggi, alcuni più altri meno attendibili, mostrino infatti un crescente consenso verso un ingresso nell’Alleanza Atlantica, l’unica consultazione tenutasi a riguardo, nell’ottobre 2009, nonostante i molti astenuti ha visto una netta prevalenza dei contrari a questa ipotesi (44%), contro solo un 31% di favorevoli.

da Notizie Geopolitiche



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