Oggi parliamo di abitudini.
Ciascuno di noi ha le proprie abitudini, ciascuno di noi ha i propri ritmi e i propri rituali. Pensate anche solo a quando ci tiriamo su al mattino: ci capita sempre (o quasi) di farlo allo stesso modo, con lo stesso ritmo e quando degli eventi non ci permettono il nostro solito rituale ci sentiamo scocciati e un pò disturbati.
Immaginate ad esempio quando invece di potervi svegliare con calma, fare colazione nel vostro solito modo, prendervi il vostro tempo per prepararvi, ricevete una chiamata e dovete scappare oppure non vi è suonata la sveglia e così per non arrivare in ritardo fate tutto di fretta. Siete nervosi e disturbati, sbaglio?
La stessa cosa vale anche per i nostri bambini. Anche loro, anche inevitabilmente insieme a noi e con noi, hanno le loro abitudini, i loro piccoli rituali.
Non sempre però noi genitori ci rendiamo conto di questa cosa, non pensiamo che così piccoli abbiano già creato la loro routine.
Non è così.
Mi scrive Anna chiedendomi come mai il suo Federico (3anni) da quando lei ha ripreso a lavorare al mattino, durante il momento della colazione piange a dirotto.
Dopo vari incontri, dove mi sono fatta spiegare cosa è succede, cosa succedeva e che cosa è cambiato, ci siamo accorti che era solo una questione di rituale.
Anna e Federico, infatti, tutte le mattine si concedevano una bella colazione insieme:latte e biscotti, fette biscottate, coccole e carezze.
Da quando Anna ha ripreso a lavorare non può più aspettare Federico per la colazione e così esce subito dopo averlo svegliato lasciandolo alle cure della tanto affezionata nonna.
Quello che manca a Federico e quel rituale che si concedeva con la mamma, un modo per iniziare la giornata. Durante tutto il resto della giornata infatti non piange e non si lamenta di nulla.
A Federico manca non la colazione, che gli prepara la nonna ma lui mangia,
a Federico manca quella colazione con la sua mamma.
La nonna prepara più o meno le stesse cose, più o meno alla stessa maniera, ma non si siede a fare colazione con il bambino...semplicemente la prepara per lui, non la condivide con lui.
Le soluzioni potrebbero a questo punto essere due:
- fare in modo che nonna e nipote condividano la colazione
- o svegliare il bambino un pò prima per concedersi la loro colazione insieme.
Io propendo per la seconda.
E' chiaro che i ritmi sia di Anna che di Federico risulterebbero un pò cambiati, ma certamente gioverebbe a loro per concedersi quel momento tutto loro prima di cominciare la giornata.
Anna all'inizio era titubante perchè avrebbe dovuto svegliarlo presto e temeva il bambino si sentisse disturbato...invece Federico ha reagito benissimo a questo cambiamento d'orario. E adesso vive le sue giornate con la nonna divertendosi e con grande serenità.
A volte la soluzione sta proprio nelle piccole cose, nella cura di quelle piccole abitudini che il bambino si crea e a cui si lega.
Ma adesso vi lascio alle parole di Maria Montessori a riguardo:
Il bambino in famiglia pag 21
Un bambino di due anni al quale la bambinaia fa il bagno sempre nella stessa bagnarola, sempre nello stesso modo; poiché questa deve assentarsi, si fa sostituire da una collega. Con la nuova bambinaia il bambino piange ogni volta che deve fare il bagno e non si capisce perché. Tornata la vecchia bambinaia chiede al bambino: “perché piangevi? Non era buona quella donna?”. Il bambino rispose “no, perché mi metteva nel bagno a rovescio”. Dove una metteva la testa l’altra metteva i piedi. Il bisogno di vedere le cose sempre uguali, fa parte della sua vita ed egli lo difende come può: questa difesa noi la chiamiamo “il capriccio” del bambino.Direi che possiamo considerare queste "parole" un vero e proprio insegnamento per cercare di curarsi di più del sentire intimo dei nostri bambini.
Buona giornata.
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