Oggi, attraverso un gioco (famossissimo e comune a generazioni e generazioni), parleremo di educazione e stimoli educativi.
Maria Montessori puntava, come spesso qui su GioCoLanDia abbiamo ribadito, all'educazione derivante dall'esperienza, alla pedagogia del quotidiano e delle piccole cose.
In questo appuntamento vedremo come il gioco possa assumere una doppia valenza educativa accanto al suo principale scopo che è quello di divertire i bambini.
Giocare è però non attività priva di significati e valenze educative, ma canale privilegiato per educare e per apprendere.
Come ogni attività montessoriana sarà indispensabile predisporre il nostro ambiente affinché non vi siano distrazioni.
Si può fare a casa (oggi ci sono dei meravigliosi tappetoni da cameretta con su la campana o in altrnativa lo si potrebbe riproporre sulle piastrelle di casa con del comunissimo scotch carta, facilmente rimovibile e non lascia aloni) come in cortile e il materiale occorrente si riduce veramente a poco (basterà un gessetto!).
Ecco in breve il gioco della Campana:
Ciascun giocatore deve munirsi di una pietra (in alternativa perchè non un bottone?).
Disegnate la campagna:
Le regole del gioco.
Si può giocare da soli o in compagnia di amici (in quest'ultimo caso si ha in più l'interiorizzazione del rispetto dei turni sempre molto utile per i bambini).
Età consigliata a partire da 5/6 anni.
Ri gioca saltellando su una gamba sola.
Il primo giocatore entra nella casella TERRA e tira la pietra nella casella con il numero 1.
Saltando su una gamba sola va dalla TERRA alla casella 1, raccoglie la pietra, gira su se stesso e torna alla TERRA. Poi tira la pietra nella casella 2, salta nella casella 1 e poi nella casella 2, raccoglie la pietra e, sempre saltando, torna indietro fino alla TERRA.
Continua tirando la pietra nella casella 3 e va avanti allo stesso modo, fino alla casella CIELO.
Adesso deve giocare in senso contrario, quindi dal CIELO lancia la pietra nella casella 8, poi nella casella 7 e così via fino a tornare sulla TERRA.
Nelle caselle 4 - 5 e 7 - 8, si possono appoggiare entrambi i piedi.
Ma attenzione, in nessun caso la pietra o il giocatore possono toccare le righe che delimitano le caselle. Non pestare mai le righe!
Se la pietra cade in una casella sbagliata o sopra una riga o addirittura fuori, il giocatore perde il turno e può ricominciare, partendo dalla casella dove ha commesso l'errore, soltanto dopo che tutti gli altri hanno giocato.
Vince chi finisce per primo!
Questo semplice gioco richiede un impegno non indifferente e va a stimolare:
- la coordinazione;
- l'attenzione;
- l'equilibrio;
- la propriocezione;
- la capacità di rispettare i turni e le regole;
- la capacità di condividere gli spazi.
Infine, dal momento che i protagonisti principali sono i numeri, si facilita la memorizzazione e il riconoscimento dei numeri da 1 a 9 e la numerazione crescente e decrescente.
Avreste mai pensato che giocare a campana mettesse in campo e stimolasse così tante capacità?
Buona serata.