Monti e Berlusconi, la stessa passione per il regime. Decreti legge anticostituzionali che Napolitano non deve firmare.

Creato il 22 marzo 2012 da Slasch16

“Dubbi di costituzionalità”. C’è anche chi dubita che la riforma dell’articolo 18 possa passare il vaglio della Corte Costituzionale. E’ Roberto Pessi, uno dei più importanti giuslavoristi italiani, pro-rettore alla Luiss di Roma ed ex preside della facoltà di giurisprudenza della stessa università. ”Dubito che questa norma – spiega Pessi – possa passare al vaglio della Corte Costituzionale perchè si pone un problema di comparazione tra gli effetti dei licenziamenti per motivi disciplinari e quelli per motivi economici. A parità di ‘condizione’, ossia di licenziamento, si manifestano infatti effetti diversi per il lavoratore”.
Non sono un giuslavorista ma nell’atteggiamento di Monti vedo un attacco alla costituzione ed alla democrazia perchè se togli la concertazione togli la democrazia i cittadini sono senza difese e diritti e non sono rappresentati e quindi diventano sudditi senza diritto di parola e di rappresentanza.
Non entro nel merito delle modifiche perchè non mi interessano se non sono frutto della mediazione tra esecutivo e lavoratori, tra il rappresentante dei poteri finanziari forti ed i rappresentanti del sindacato dei lavoratori.
Ovvio che io alludo al sindacato libero e non a quelli succubi, da decenni, prima dei governi democristiani ed oggi del governo della finanza parassita.
Se togli la concertazione togli la rappresentanza, il diritto di cittadinanza, consideri il lavoratore un cittadino di serie b e senza i diritti garantiti dalla nostra Costituzione.
Il decreto, la norma, la legge, chiamatela come volete è una specie  di lodo Monti a favore della finanza parassita e del capitalismo sfruttatore ne più ne meno del lodo Alfano a favore del piduista, entrambi non sono costituzionali.
Il Pd non può più appoggiare il governo Monti che non governa nell’interesse, e nel rispetto, di tutti ma esclusivamente nell’interesse della finanza parassita.
I giornali di regime, Corriere della Sera in testa, sono già scatenati a sostenere il colpo di stato economico ed anticostituzionale del professore al servizio della finanza parassita.
Va fermato o ne va di mezzo la democrazia rappresentativa. 


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