Monti, in silenzio, revoca la detassazione degli straordinari del Governo Berlusconi

Creato il 16 giugno 2012 da Iljester

Bene. Nel mentre che gli italioti stanno dietro a un pallone e riscoprono la loro identità nazionale dentro un rettangolo d’erbetta verde, il Governo opera indisturbato per la demolizione di quanto di buono aveva fatto Berlusconi.

Ma partiamo dall’inizio. Nel 2009 Berlusconi aveva introdotto, sul modello francese, la detassazione degli straordinari. In sintesi si trattava di tassare al 10% tutte le voci della busta paga che non rientravano nella voce retribuzione ordinaria/mensile. Un’idea piuttosto ottima, che permetteva al lavoratore di ottenere un incremento di 1000 euro all’anno del suo salario, attraverso il seguente meccanismo: chi percepiva un reddito non superiore agli € 40.000, poteva ottenere una detassazione degli straordinari pari al 10% del totale, fino a un massimo di € 6000 all’anno.

Peccato che Monti abbia pensato che fare un simile regalo a un lavoratore dipendente fosse uno spreco di denaro. In fin dei conti  c’è un esercito di parassiti (tra classe politica, burocrazia e speculatori) da mantenere. Perché dunque lasciare a un poveraccio, come il dipendente di una qualsiasi azienda, quei dannati 1000 euro derivanti dalla detassazione degli straordinari?

Ecco dunque che a marzo 2012 una delle riforme più utili del Governo Berlusconi viene cancellata da Monti attraverso un decreto il cui contenuto viene reso noto solo a fine giugno (quindi a detassazione già iniziata). Con questa norma il Governo dei banchieri ha di fatto cancellato la detassazione degli straordinari, abbassando, per il 2011, il tetto massimo di reddito dagli € 40.000 agli € 30.000 e portando la detassazione massima da € 6000 a € 2.500.

Il risultato di questa aberrante controriforma montiana è bene evidente. Entro luglio i soldi detassati secondo la vecchia norma dovranno essere restituiti attraverso il meccanismo del riaccorpamento degli imponibili fiscali all’imponibile ordinario. Un casino per dire: cari miei, scusate, ma quei soldi che avete indebitamente percepito attraverso la detassazione dovete ridarceli indietro.

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Peraltro, oltre il danno, la beffa. Gli scaglioni di reddito prevedono aliquote con una differenza piuttosto sostanziosa tra uno scaglione e l’altro (es. tra il primo al 23% e il secondo scaglione al 28% esiste una differenza di aliquota pari al 5%). La conseguenza è chiara: con l’accorpamento fiscale dell’imponibile detassato, passare da uno scaglione all’altro per molti dipendenti sarà questione di pochi euro. E benché il nostro sia un meccanismo a tassazione progressiva, è chiaro che non solo molti dipendenti rischiano di dover restituire quanto ottenuto in detassazione, ma ai loro redditi potrà essere applicata l’aliquota superiore per la parte che in virtù dell’accorpamento comporterà il superamento della soglia dello scaglione inferiore. 

Che dire? Una vera porcata. Una delle tante a cui questo Governo ci ha abituati in appena sette mesi di mala amministrazione. Il che è peraltro inquietante. Detassare gli straordinari incentivava il lavoro nelle aziende e dunque la produzione. Da oggi i lavoratori dipendenti non solo saranno disincentivati a fare straordinari, ma addirittura ne avranno il terrore per paura di passare dallo scaglione di reddito inferiore a quello superiore.

Più li seguo questi professori e più mi convinco che sono stato davvero fortunato a non aver studiato alla Bocconi.

di Martino © 2012 Il Jester 


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